2010-12-21 15:48:37

Thailandia, scade lo stato d’emergenza in vigore da aprile


Termina domani in Thailandia lo stato d'emergenza in vigore a Bangkok e in tre province limitrofe, decretato dalle autorità nell'aprile scorso, a seguito delle manifestazioni anti-governative promosse dalle “camicie rosse” e represse violentemente, con un bilancio di 90 morti e 1.900 feriti. Il provvedimento, che aveva inasprito i poteri delle forze di sicurezza, era stato criticato dai difensori dei diritti dell'uomo e dall'opposizione. Sui motivi delle proteste delle “camicie rosse”, Giada Aquilino ha intervistato Carlo Filippini, esperto di sud est asiatico:RealAudioMP3

R. - Le “camicie rosse” rappresentano gli strati della popolazione più povera e in particolare quella rurale, che era stata molto beneficata dai precedenti governi guidati da Thaksin Shinawatra, che fu estromesso dal colpo di Stato del settembre 2006. La ripetuta estromissione di governi che avevano vinto le elezioni ha poi creato una situazione di tensione e questi strati della popolazione si sono sentiti non più rappresentati dal governo.

D. - In particolare, in cosa queste classi più povere sono state penalizzate?

R. - I governi di Thaksin avevano approvato tutta una serie di riforme, che avevano probabilmente alcuni aspetti negativi nel medio e lungo periodo, ma che avevano anche agevolato: ad esempio la legge dei 30 baht - baht è la moneta thailandese, 50 baht valgono un Euro, tanto per intenderci - in base alla quale chiunque poteva avere cure mediche pagando una somma molto bassa. Certamente, Thaksin aveva anche utilizzato i metodi normali della politica in Thailandia e questo significava, molte volte, corruzione o favoreggiamento degli affari di alti imprenditori o delle famiglie a lui vicine.

D. - Lo stato d’emergenza è stato tolto a Bangkok e in tre province limitrofe. Nei piani delle autorità c’è comunque l’intenzione di imporre un atto per la sicurezza interna. Che misure potrebbero essere?
R. - Molti Paesi, e non soltanto nel sudest asiatico ma in tutto il mondo, hanno leggi che potremmo definire “leggi antiterrorismo”. L’Internal Security Act thailandese è una legge che mira a combattere, a proibire e a punire comportamenti violenti. In molti Paesi, queste leggi sulla sicurezza interna sono però utilizzate per tenere a bada gli oppositori. (mg)







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