2010-12-21 14:58:58

Terra Santa: il Messaggio di Natale del patriarca latino di Gerusalemme, mons. Twal


Ringraziamento a Benedetto XVI per il Sinodo per il Medio Oriente, soddisfazione per il numero record di pellegrini in Terra Santa e per la ripresa dei colloqui tra Santa Sede e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), per l’Accordo di base del 2000, ma anche “grande preoccupazione” per l’incendio che ha devastato alcune zone di Haifa e “sofferenza” per il fallimento dei colloqui di pace diretti tra Israele e l’Autorità Palestinese. Nel suo Messaggio di Natale, presentato oggi a Gerusalemme, il patriarca latino Fouad Twal ha ripercorso alcuni degli eventi che hanno segnato il 2010 in Medio Oriente. Nel Sinodo, scrive il patriarca, “abbiamo potuto mettere il dito sulle nostre piaghe e sulle nostre paure, ma allo stesso tempo anche esprimere le nostre attese e le nostre speranze. Il Sinodo ha invitato i cristiani del Medio Oriente a vivere da buoni credenti e da buoni cittadini. La fede, lungi dall’allontanarci dalla vita pubblica, dovrebbe renderci tutti più coinvolti nell’edificazione delle nostre rispettive società, sia nei Paesi arabi che in Israele”. Importante, poi, è stata la condanna da parte dei padri sinodali di “violenza, fondamentalismo religioso, antisemitismo, antigiudaismo, anti-cristianesimo e islamofobia”. Sul piano delle relazioni con le autorità israeliane e palestinesi, mons. Twal, sottolineando “il miglioramento riguardante le procedure per l’ottenimento del visto per i religiosi, seminaristi e volontari”, prega per il successo dei colloqui tra la Santa Sede e l’Olp, che “riguardano principalmente la libertà religiosa e la legislazione in materia fiscale” e di quelli già in corso tra Santa Sede e Israele. Tra i motivi di sofferenza di questo 2010 il patriarca latino cita in particolare “il fallimento dei colloqui di pace diretti tra Israele e l’Autorità Palestinese”. “Questo fallimento – si legge nel Messaggio reso noto all’agenzia Sir - non ci può però lasciare nella disperazione. Continuiamo a credere che in entrambe le parti in conflitto e così pure all’interno della comunità internazionale ci siano uomini di buona volontà, che si prodigheranno per unire le loro energie e il loro impegno per la pace”. (C.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.