Perù: i vescovi chiedono ai candidati presidenziali proposte per il bene del Paese
Il presidente della Conferenza episcopale peruviana (Cep), mons. Miguel Cabrejos,
ha chiesto ai candidati presidenziali di non cadere nella "politica delle cose spicciole",
ma di favorire le proposte che garantiscano lo sviluppo del Paese. Tutti i candidati
a governare il Paese dovrebbero essere nella linea di cercare il bene comune, a prescindere
dall'ideologia. In una nota emessa dalla agenzia peruviana Andina, inviata all’agenzia
Fides, il presidente della Conferenza episcopale ha ribadito che i candidati alla
presidenza devono essere uniti nelle questioni serie, nelle grandi responsabilità,
non fermandosi alle cose spicciole né approfittando del momento politico, ma proporsi
di fare delle cose che oltrepassino il periodo di un governo. Mons. Cabrejos considera
necessario che i candidati sostengano le politiche pubbliche della convenzione nazionale,
specialmente l'ultima, finalizzata alla prevenzione delle catastrofi naturali. “L'idea
è di coinvolgere i candidati alla presidenza perchè siano parte di tale politica,
in quanto ci sono cose che dovrebbero oltrepassare il periodo di un governo” ha aggiunto.
A questo proposito, ha detto che “invece di combattere, litigare e lanciare insulti,
i candidati devono presentare piani e progetti, unendo gli sforzi per il bene del
Perù”. Attualmente in corsa per la presidenza del Perù ci sono, tra gli altri, Alejandro
Toledo (candidato di Perù Posible), Luis Castaneda (Unità Nazionale) e Keiko Fujimori
(Fuerza 2011). Le elezioni in Perù sono previste il 10 aprile 2011, hanno diritto
al voto circa 20 milioni di peruviani. (R.P.)