L’arcivescovo di Singapore in visita nei campi profughi bhutanesi in Nepal
L’arcivescovo di Singapore, mons. Nicholas Chia, ha concluso domenica una visita di
cinque giorni ai profughi bhutanesi in Nepal. Durante la visita – riferisce l’agenzia
Asianews - il presule ha incontrato le migliaia di rifugiati ospitati nei campi gestiti
dalla Caritas Nepal e dal Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS). In questi
anni, la Chiesa di Singapore ha dato un grande contributo a sostegno dei profughi
bhutanesi, fornendo loro acqua pulita, cibo, alloggio e istruzione . Grazie alle donazioni
è stato possibile aprire anche un centro per l'infanzia e fornire di uniformi i ragazzi
che frequentano le scuole. La tragedia degli sfollati bhutanesi – lo ricordiamo
- va avanti da più di 20 anni: all’inizio degli anni ’90 più di 100mila cittadini
di origine nepalese e di religione induista (chiamati Lotshampa) sono stati espulsi
dal Paese himalayano durante la campagna di pulizia etnica portata avanti dall’allora
re Jigme Singye Wangchuck. Nonostante una parziale svolta democratica, il governo
bhutanese ha finora negato il rimpatrio dei profughi, costringendo la comunità internazionale
a trasferirli in Paesi terzi. Nel 2010 circa 30mila rifugiati hanno iniziato una nuova
vita in Australia, Stati Uniti e Canada. In Nepal restano però ancora 50mila persone
bloccate nei campi senza la possibilità trovare un lavoro e con poche speranze per
il futuro. (L.Z.)