Il Patriarca ortodosso Bartolomeo I: continueremo a dialogare con il Papa e l'islam
Alla vigilia delle festività natalizie, Bartolomeo I , Patriarca di Costantinopoli,
ha pronunciato un importante discorso di fronte a un pubblico particolarmente qualificato
del mondo ortodosso, difendendo la scelta del dialogo interreligioso da parte del
Patriarcato ecumenico. “Noi insisteremo nel dialogo, nonostante subiamo critiche”
ha detto. “Esiste un certo fondamentalismo religioso, un fenomeno purtroppo tragico,
che si trova sia tra ortodossi e cattolici che tra musulmani ed ebrei”. Il patriarca
ha precisato: “Subiamo critiche e attacchi perché intratteniamo dei rapporti con
il Papa, perché siamo convinti sostenitori del dialogo ecumenico tra ortodossi e cattolici,
con l'islam e con il mondo ebraico. Ma noi continueremo ad andare avanti per la nostra
strada, secondo la via tracciata dai nostri predecessori, ben consci del nostro operato
e indipendentemente delle critiche di cui siamo oggetto. Questi settori caratterizzati
da posizioni estremiste si trovano dappertutto. E’ naturale dunque che subiamo le
loro critiche, secondo i loro dettami ideologici, tutti noi che cerchiamo di avere
orizzonti aperti ed una visione teologica delle cose. Perche vogliamo la pacifica
coesistenza di tutti , basata sui principi della carità e dell’amicizia”. Bartolomeo
I ha aggiunto: “Questo è il credo del Patriarcato Ecumenico e vi voglio ricordare
che nel 1920 il reggente della sede patriarcale, insieme al sinodo, avevano indirizzato
ai cattolici ed ai protestanti un enciclica, denominata ‘La comunità delle chiese’,
sul modello dell’appena nata ‘Società delle nazioni’. Quella enciclica viene considerata
oggi dal Consiglio Mondiale delle Chiese come la ‘Carta’ del movimento ecumenico
del nostro tempo. Il patriarca inoltre ha sottolineato che “il dialogo interreligioso
è loro credo. Occorre conoscersi meglio, lavorare insieme rispettando il credo religioso
altrui, la sua identità culturale, senza sopraffazioni. Questo è l'unico modo per
poter vivere in pace. Per questo motivo il Patriarcato, oltre ad avere un dialogo
con altre Chiese e confessioni cristiane, da 25 anni ha avviato un dialogo con l'islam
e l'ebraismo. Con i musulmani e gli ebrei, i nostri fratelli, non si discute di questioni
puramente teologiche in quanto sarebbe più difficile. Ma si discute di questioni sociali,
questioni sociali a cui sono sensibili tutte le persone, tutta l'umanità, in tutto
il mondo”. L’ecologia è uno dei temi favoriti del Patriarcato ecumenico dal 1989.
In conclusione il Patriarca ha dichiarato - riferisce l’agenzia AsiaNews - “Tutto
quello che cerchiamo di fare lo facciamo perché riteniamo che sia nostro dovere, perché
la Chiesa dovrebbe essere attivamente presente nella scena contemporanea ed essere
sensibile ai problemi della gente, incoraggiarla e sensibilizzarla ad amare e proteggere
la natura come la propria casa”. E ha aggiunto: “L'ambiente, la natura, sono creazione
di Dio e non appartengono solo a noi che viviamo oggi nel 2010. Appartengono a tutte
le generazioni future”. (C.P.)