Nicaragua: la Chiesa chiede osservatori internazionali per le elezioni del 2011
La Chiesa cattolica in Nicaragua insiste sulla presenza di osservatori elettorali
internazionali e nazionali per legittimare l'esito delle elezioni presidenziali e
legislative che sono in calendario per novembre 2011, ha detto una fonte della Chiesa
alla stampa locale.Il vescovo ausiliare di Managua, mons. Silvio Baez, ha detto in
una dichiarazione al 'Canale 12' della televisione locale che “l'osservazione nazionale
e internazionale è essenziale per legittimare le elezioni, altrimenti rimarrà sempre
un dubbio” circa i risultati. Il vescovo - riporta l'agenzia Fides - ha raccomandato
ai nicaraguensi di avere una "memoria storica" e di tenere conto che nel Paese si
andrà alle elezioni generali con le stesse persone "che sono state responsabili della
truffa del 2008", riferendosi al fatto che il Consiglio supremo elettorale (Cse) è
composto dagli stessi responsabili dei comizi delle elezioni del 2008. "Penso che
molti settori della popolazione continueranno a insistere su questo fatto (sul monitoraggio
delle elezioni) e la Chiesa in particolare insisterà, perché è necessario che ci sia
l'osservazione nazionale ed internazionale senza alcuna restrizione" ha detto mons.
Baez. L'opposizione nicaraguense sostiene che nelle elezioni municipali del 9 novembre
2008 si sono registrati "brogli su larga scala" in oltre 40 Comuni del Paese ed anche
le elezioni che si sono tenute nel 2008 nelle regioni autonome del sud e del nord
dei Caraibi, sono stati contestate come fraudolente. Le dichiarazioni di mons. Baez
sono simili alle critiche che i leader dell'opposizione hanno rivolto alle disposizioni
del presidente del Cse, Roberto Rivas, il quale ha affermato che l'anno prossimo non
ci saranno osservatori delle elezioni, ma solo "un sostegno elettorale". Secondo il
leader dell'opposizione, questa decisione del Cse significa "zero osservazione elettorale"
per l'anno prossimo, perché il termine "sostegno" non esiste nella legge elettorale,
che è norma costituzionale, e per poterlo mettere in atto richiederebbe una modifica
della Costituzione. Mons. Silvio Baez chiarisce che i membri della Conferenza episcopale
del Nicaragua non ritengono loro compito fare dichiarazioni politiche, ma vogliono
semplicemente il rispetto delle leggi. (R.P.)