Negli asili pubblici del Quebec è bandita la religione
Da regione più cattolica del Nordamerica, il Québec si sta trasformando in una punta
avanzata del secolarismo. Negli asili della provincia canadese non dovrà essere praticata
alcuna religione. Il ministero della Famiglia ha infatti fatto sapere che la provincia
bandisce ogni forma di religione negli asili statali o semi-statali che ricevono contributi
pubblici, dal prossimo giugno. Per chi non rispetta la legge sono previste varie sanzioni,
inclusa la perdita del sussidio del Governo. Chi gestisce gli asili può recitare le
proprie preghiere ma non deve coinvolgere i bambini nei riti. Rappresentanti religiosi
— sacerdoti, rabbini, imam — non possono più visitare gli asili. Simboli religiosi,
come il crocifisso, sono consentiti, ma non possono essere utilizzati come strumenti
di educazione. Il cardinale Marc Ouellet, arcivescovo di Québec, è testimone tra i
più consapevoli e critici della metamorfosi che “in pochi decenni ha riportato il
cattolicissimo Quebec a essere terra di missione”. Dagli anni Sessanta — aveva evidenziato
il porporato — il crollo è stato verticale: senza clamori una “rivoluzione tranquilla”
ha trasformato il Paese in punta avanzata della secolarizzazione. Oggi meno del 5%
dei cattolici partecipano alla messa domenicale, i battesimi sono sempre più rari,
i matrimoni religiosi pochi, i funerali in gran parte civili. “Si deve imparare di
nuovo il rispetto della religione – sono parole del porporato all’Osservatore Romano
- che ha forgiato l'identità della popolazione e il rispetto di tutte le religioni,
senza cedere alla pressione degli integralisti laici che reclamano l'esclusione della
religione dallo spazio pubblico”. ( C.P.)