Un pollaio o un corso di cucito: da un'idea di Pangea Onlus "regali solidali" di Natale
per donne delle zone povere del mondo
Un regalo come percorso di riscatto e autonomia di una donna e di tutta la sua famiglia.
È l’idea lanciata dalla Fondazione Pangea Onlus: scegliere per il Natale 2010 un regalo
solidale, donando un pollaio, un corso di sartoria, un bufalo, un ciclo di controlli
prenatali e post-parto per una mamma e il suo bambino nei Paesi dove la stessa Fondazione
opera: Afghanistan, India, Nepal, Repubblica Democratica del Congo, Sudafrica, ma
anche l'Italia. A spiegare l’iniziativa è Simona Lanzoni, direttrice progetti
di Pangea Onlus, intervistata da Giada Aquilino:
R. - Si
può pensare anche agli altri in maniera diversa, e quindi essere solidali con altre
realtà del mondo attraverso regali solidali. Per esempio, regalare a qualcuno un corso
di cucito o una macchina da cucire: una donazione che si fa e che va ad aiutare una
donna, una famiglia in un’altra parte del mondo.
D. - Facendo un’offerta,
con una cifra minima si può regalare - appunto - un pollaio, un corso di sartoria
in Paesi dove la stessa fondazione Pangea opera. Su cosa puntate?
R.
- Lavoriamo in Afghanistan, in India, in Nepal, in Sudafrica, in Congo, in Italia…
Puntiamo soprattutto su Paesi in cui in questo momento arriva il freddo, nello stesso
modo in cui è arrivato in Italia. Ci sono situazioni difficili che devono essere sostenute.
Per esempio, in Afghanistan con corsi di sartoria o regalando una macchina per cucire
in questo momento difficile per il Paese - sia dal punto di vista politico, sia dal
punto di vista climatico, considerando che è inverno inoltrato - permette a Pangea
di attivare automaticamente un microcredito o comunque una formazione in questi Paesi
lontani.
D. - Si aiuta una donna, ma si aiuta anche tutta la sua famiglia…
R.
- Le donne sono un moltiplicatore naturale di benessere, proprio perché nel momento
in cui la situazione non solo economica ma anche culturale di una donna migliora,
la ricaduta è subito positiva perché migliora la qualità del cibo, la quantità del
cibo, la possibilità di avere più istruzione, di potersi fare curare dal medico...
e tutto questo è fondamentale se si vuole garantire la pace nel mondo.
D.
- Puntate anche ai controlli pre-natali e post-parto…
R. - Sì: perché
molto spesso in questi Paesi è estremamente difficile arrivare alle strutture mediche,
a volte perché non si hanno i soldi per pagare le visite o perché gli ambulatori sono
troppo lontani. Quello che noi offriamo è un supporto, un accompagnamento alle visite
ginecologiche pre e post-parto, e anche l’assistenza nel “dopo”. Ricordiamo che tra
le principali cause di mortalità femminile ci sono le conseguenze del parto: ci sono
donne che addirittura rimangono menomate, con handicap, per tutta la vita proprio
perché hanno partorito senza assistenza adeguata. Ricordiamo anche che quando una
madre muore di parto, il 75 per cento dei neonati le segue nell’arco di pochi giorni…
D.
- Dove è possibile reperire le informazioni per donare a Pangea?
R.
- Si può andare sul sito all’indirizzo www.pangeaonlus.org, dove ci
sono le indicazioni per i “regali solidali”. Altrimenti, si può telefonare al numero
telefonico 02 733 202. (gf)