L'Angelus. Il Papa affida a San Giuseppe, uomo giusto, tutti i pastori della Chiesa
San Giuseppe è l’esempio di un uomo che ha fiducia nel progetto di salvezza di Dio.
La figura del padre putativo di Gesù è stata oggetto di riflessione di Benedetto XVI
all’Angelus in Piazza San Pietro in questa quarta Domenica di Avvento. Il Papa ha
anche affidato a San Giuseppe, patrono universale della Chiesa, tutti i pastori della
Chiesa perché la loro vita, ha detto, aderisca “sempre più alla persona di Gesù”.
Il servizio di Alessandro De Carolis:
Lo sconcerto
acuto di un uomo equilibrato e intimamente giusto e il tocco divino che riporta serenità
nel suo cuore, dando spiegazione di ciò che appariva un tradimento personale e invece
era un mistero di salvezza universale. Sono i due risvolti del cuore di Giuseppe,
prima e dopo la rivelazione dell’Angelo che gli annuncia che la sua promessa sposa,
Maria, genererà un figlio destinato a “salvare il suo popolo dai suoi peccati”. San
Matteo, ha spiegato Benedetto XVI prima dell’Angelus, narra come avvenne la nascita
di Gesù “ponendosi dal punto di vista di San Giuseppe”, e di come egli abbandoni il
pensiero di ripudiare Maria quando i suoi occhi diventano capaci di vedere “in lei
l’opera di Dio:
“Sant’Ambrogio commenta che ‘in Giuseppe ci fu l’amabilità
e la figura del giusto, per rendere più degna la sua qualità di testimone” (...) Pur
avendo provato turbamento, Giuseppe agisce 'come gli aveva ordinato l’angelo del Signore’,
certo di compiere la cosa giusta. Anche mettendo il nome di ‘Gesù’ a quel Bambino
che regge tutto l’universo, egli si colloca nella schiera dei servitori umili e fedeli,
simile agli angeli e ai profeti, simile ai martiri e agli apostoli – come cantano
antichi inni orientali”.
San Giuseppe, ha osservato il Papa, “annuncia
i prodigi del Signore, testimoniando la verginità di Maria, l’azione gratuita di Dio,
e custodendo la vita terrena del Messia” e ciò, ha soggiunto, lo rende degno di venerazione
perché in lui…
“Si profila l’uomo nuovo, che guarda con fiducia e
coraggio al futuro, non segue il proprio progetto, ma si affida totalmente all’infinita
misericordia di Colui che avvera le profezie e apre il tempo della salvezza”.
L’esempio
di San Giuseppe, patrono universale della Chiesa, ha suggerito a Benedetto XVI una
particolare intenzione spirituale:
“Desidero affidare tutti i Pastori,
esortandoli ad offrire ‘ai fedeli cristiani e al mondo intero l’umile e quotidiana
proposta delle parole e dei gesti di Cristo’ (Lettera Indizione Anno Sacerdotale).
Possa la nostra vita aderire sempre più alla Persona di Gesù, proprio perché ‘Colui
che è il Verbo assume Egli stesso un corpo, viene da Dio come uomo e attira a sé l’intera
esistenza umana, la porta dentro la parola di Dio”.
Al termine dei
saluti in sei lingue, il Papa ha rivolto a tutti i gruppi in Piazza San Pietro i migliori
auspici per le prossime feste:
“A tutti auguro una buona domenica
e un sereno Natale nella luce e nella pace del Signore”. (applausi)