I giovani cattolici africani vogliono essere ambasciatori di pace e riconciliazione
nei propri Paesi
I giovani dell’Africa Centrale ribadiscono il proprio impegno per diventare “messaggeri
di pace e riconciliazione” nella loro terra, segnata da violenza e conflitti. Si tratta
di una volontà espressa all’incontro sul tema “Giovani, testimoni ed attori della
Giustizia, del Perdono e della Riconciliazione”, che è svolto in questi giorni a Kinshasa
la capitale della Repubblica Democratica del Congo. Il meeting – riferisce l’agenzia
Fides – rappresenta una tappa di valutazione delle “Giornate regionali dei giovani”,
organizzate per la prima volta nel 2009 a Bujumbura, in Burundi, dall’Associazione
delle Conferenze episcopali di Africa centrale (Aceac). All’incontro, partecipano
15 giovani membri dei Movimenti di Azione cattolica del Rwanda, del Burundi e della
Repubblica Democratica del Congo, sotto la guida di Don Melchior-Edouard Mobili Thumaini,
segretario generale dell'Aceac. L’obiettivo della riunione è di definire un progetto
di raduno dei giovani che potrebbe essere questa volta esteso a tutta l’Africa o almeno
ad altri paesi non membri dell’Aceac. Nel gennaio scorso, la sessione ordinaria del
Comitato permanente aveva deciso l’istituzione delle “Giornate regionali dei Giovani”
in quanto attività ordinaria della pastorale giovanile, da tenersi ogni due anni in
questa sub-regione del continente, in alternanza con le Giornate mondiali della gioventù
celebrate con con il Papa. L’iniziativa, tesa inoltre a migliorare e radicare in modo
duraturo i rapporti di comunione e di solidarietà tra le Chiese dell’Aceac, ha già
visto i giovani dell'area chiedere ai vescovi di approfondire la formazione permanente
sui valori autentici, umani e cristiani, pregando i governanti di fare il possibile
per l’occupazione giovanile, per combattere la corruzione, il clientelismo, ed altri
mali che rovinano le loro nazioni. (E.B.)