Tavola rotonda in vista del prossimo Meeting di Rimini
“Verso il Meeting della Certezza”: questo il tema della tavola rotonda organizzata
dal Meeting per l’Amicizia fra i Popoli ieri sera a Roma. Un’occasione per fare gli
auguri di Natale e per approfondire il tema della “certezza” in vista del Meeting
2011 che si terrà, come di consueto, a Rimini dal 21 al 27 agosto e che avrà, appunto,
come titolo: “E l’esistenza diventa un’immensa certezza”. Ad intervenire anche il
cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Debora Donnini ha intervistato la presidente del Meeting, Emilia Guarnieri.
R. – Siamo
in un tempo di incertezza, non solo nel senso che la situazione politica è incerta,
che la situazione economica è incerta, ma è come si stesse logorando la certezza che
l’uomo ha di sé. Siamo in un tempo in cui – il Santo Padre lo ricorda molto spesso
– il relativismo sembra ormai dominare, invadere tutto fino a convincerci che in fondo,
non esiste più neanche una certezza di sé. Quello che invece non solo sperimentiamo
come esperienza personale che si rafforza quotidianamente nell’esperienza cristiana
ma che incontriamo proprio nelle persone, è che esiste al fondo di ognuno la certezza
del bisogno di vivere la propria vita con senso e con gusto.
D. – Qualche
esempio?
R. – L’esempio recente è il Meeting che abbiamo tenuto con
gli amici egiziani al Cairo alla fine di ottobre: amici egiziani, di religione musulmana,
con personalità anche di peso, di impegno sociale, di livello politico e istituzionale
rilevante. Quello che, insieme a loro, abbiamo verificato è che veramente l’esperienza
del desiderio del cuore è qualcosa di certo che appartiene a tutti gli uomini. L’amico
Wael Farouq, che ha avuto l’idea del Meeting al Cairo, diceva proprio che tutte le
persone che hanno partecipato in Egitto, questi 200 volontari egiziani, avevano veramente
consapevolezza di fare qualcosa per incrementare la certezza del loro desiderio e
della loro domanda. Quindi la certezza da cui noi intendiamo partire è anzitutto la
certezza che l’uomo ha di esserci.
D. – Poi voi parlate anche della
certezza della presenza di Gesù Cristo …
R. – Certo! Proprio questa
certezza del cuore, se è vera, è qualcosa che mette in moto. La prima cosa che accade
all’uomo è rendersi conto che non si è fatto da solo e questo gli rende possibile
l’incontro, da un lato, con chi possa rispondere alla sua domanda e dall’altro, con
chi possa svelargli da chi è stato fatto, per chi vive. L’esperienza che il Meeting
propone è proprio quella di un soggetto cristiano che si muove nella realtà e nella
storia.
D. – Sono intervenuti all’incontro anche il cardinale Jean-Louis
Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, e Andrea
Simoncini, docente di diritto costituzionale all’Università di Firenze. Perché avete
scelto queste personalità?
R. – Il cardinale Tauran interviene proprio
sull’onda di questo grande tema dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso come
esperienza di certezza e non di relativismo. Il professor Simoncini tratta il tema
del diritto e dei diritti: infatti, oggi non si capisce più a che cosa abbia diritto
l’uomo, e la grande confusione su questo argomento è una delle tante esche di cui
si nutrono il relativismo e il nichilismo di oggi. (gf)