2010-12-16 14:34:26

Spagna: migliaia di adesioni alla Dichiarazione per la libertà religiosa


Sono già quasi 14.mila le persone che in Spagna hanno aderito alla dichiarazione "Por la libertad religiosa en el mundo" redatta dal comitato promotore, sorto in seno alla società civile, della “Lettera di benvenuto” rivolta a Benedetto XVI in occasione del suo viaggio a Santiago de Compostela e a Barcellona il 6 e 7 novembre scorsi. Tra i firmatari figurano l'ex primo ministro José María Aznar, attuale presidente della Fondazione per l'analisi e gli studi sociali, il vicepresidente della comunità ebraica di Madrid, David Hatchwell, il giornalista e scrittore Luis María Anson, l'ex presidente del Tribunale costituzionale, Manuel Jiménez de Parga, oltre a docenti universitari, eurodeputati, avvocati, magistrati. La dichiarazione, spiegano gli autori all’Osservatore Romano, vuole innanzitutto esprimere solidarietà, vicinanza e appoggio a tutte le vittime dell'intolleranza, della violenza e della persecuzione per motivi religiosi, qualunque sia il credo da loro professato. Il documento comincia ricordando l'attentato compiuto il 31 ottobre contro la chiesa cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Baghdad, mentre si celebrava la messa domenicale; attacco che è costato la vita, tra gli altri, a 58 fedeli, inclusi tre sacerdoti. Quel tragico massacro, ha aperto gli occhi di molte persone sulla situazione che vivono le minoranze cristiane in diversi Paesi dell'Asia e dell'Africa. “Nessuno — si legge nella dichiarazione — poteva pensare che all'inizio del XXI secolo ci fosse un esodo di persone e di gruppi di grandi dimensioni per motivi religiosi. E che questo drammatico fenomeno si svolgesse in un muro di silenzio, come se la libertà di credo non ci toccasse e riguardasse tutti”. Negli ultimi anni la libertà religiosa è oggetto di aggressione da diverse parti, con crescente virulenza in alcune aree del mondo: a volte si tratta di maggioranze che impongono il loro concetto della vita alle minoranze e pretendono di eliminare il dissenso. Altre volte si tratta di minoranze intolleranti che cercano di imporre alla maggioranza un ambiente dal quale sono state estirpate le espressioni di religiosità vive in una società. I firmatari lanciano un appello alle istituzioni pubbliche, alle organizzazioni sociali e a tutti i cittadini per adottare una “condotta di difesa attiva” della libertà religiosa, essendo essa “uno dei pilastri su cui devono basarsi la pace, la giustizia e la libertà nel mondo”. Oggi a Madrid, la Fondazione universitaria “San Pablo Ceu”, l'associazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre” e il gruppo del Partito popolare europeo a Strasburgo hanno organizzato una riunione intitolata “Cristiani perseguitati: la realtà dell'Iraq”, alla quale parteciperanno fra gli altri l'arcivescovo di Mossul dei Siri, Basile Georges Casmoussa, e l'arcivescovo di Baghdad dei Siri, Athanase Matti Shaba Matoka. (C.P.)







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