Situazione critica per migranti e richiedenti asilo nelle strutture di detenzione
nella regione greca di Evros. La denuncia arriva da Medici senza Frontiere che chiede
al governo di Atene misure immediate per garantire condizioni di accoglienza dignitose
per i migranti. Il servizio è di Francesca Sabatinelli:
Attraversano
il fiume Evros quasi 300 persone al giorno fra richiedenti asilo e migranti. In questa
situazione tutto il sistema di accoglienza della regione greca, al confine con la
Turchia, è crollato. Le condizioni delle persone nei centri sono disumane e parliamo
di regioni dove fa molto freddo, dove le temperature sono al di sotto dello zero.
Kostas Moschochoritis, direttore generale di Medici senza Frontiere
Italia:
R. - Come Medici Senza Frontiere abbiamo già lavorato in questa
regione. Le condizioni non sono mai state buone e dignitose per i migranti, però quest’ulteriore
flusso ha fatto sì che la situazione diventasse completamente insostenibile. Le strutture
di accoglienza non bastano: ad esempio, una struttura che ha una capacità di 45 persone
ne contiene 145. In un’altra non ci sono né riscaldamento né acqua calda, in un’altra
ancora anziché 35 persone ve ne sono 115. Le persone non sono divise tra uomini e
donne, anche i minorenni non accompagnati si trovano, per giorni, insieme agli adulti.
Ci sono medici ed infermieri del Ministero della Sanità ma non bastano. Non solo:
mancano gli interpreti, ed in questi casi se non si ha l’interprete il medico non
può comunicare con il paziente.
D. - Dal punto di vista strettamente
medico ci sono delle urgenze?
R. - Innanzitutto ci sono le malattie
respiratorie, causate dal freddo e dalle condizioni sia di passaggio di emigranti
in Grecia sia dalle condizioni delle strutture di accoglienza. Ci sono problemi di
infezioni della pelle per via delle condizioni igieniche non affatto adeguate, inoltre
ai migranti che entrano in Grecia, il “triage”, cioè la selezione che consente di
accertare le condizioni, non viene fatto come si deve. In questo modo non vengono
fatte divisioni tra chi ha dei problemi e chi invece non presenta alcun disturbo urgente.
D.
- Medici senza Frontiere chiede al governo greco di attuare immediatamente misure
che assicurino un'accoglienza di migranti e richiedenti asilo che rispetti la loro
dignità ed inoltre, si rivolge all'Unione Europea...
R. - Come Medici
senza Frontiere chiediamo all’Unione Europea e ad i suoi Stati membri di condividere
la responsabilità nell’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo invece di
concentrarsi solo sulle misure restrittive. A livello di accoglienza non abbiamo visto
niente.
D. - I gruppi principali di queste persone che si trovano in
Grecia da quali Paesi arrivano?
R. - Molti - quelli che seguono la strada
che attraversa la Turchia - provengono dall’Afghanistan, dall’Iraq, dal Pakistan,
dal Bangladesh. Ci sono poi altri che vengono dall’Africa: etiopi, somali, eritrei,
che seguono un’altra strada, che in questo momento è un po’ più accidentata a causa
del tempo.
D. - Parliamo di gruppi che dovrebbero, teoricamente, godere
dello status di rifugiati politici…
R. - Una grossa fetta dei migranti
che entrano in Grecia hanno, a priori, le condizioni per chiedere asilo, perché provengono
da Paesi in cui c’è una guerra in corso. (vv)