2010-12-15 14:38:11

Algeri: riaperta al culto la Basilica di Notre-Dame d'Afrique simbolo di pace nel Paese


“Un simbolo d'intesa e d'incontro”: con queste parole, l'arcivescovo di Algeri, Ghaleb Moussa Abdalla Bader, ha commentato – riferisce “L’Osservatore Romano” - la riapertura al culto, dopo un lungo restauro, della basilica cattolica di Notre-Dame d'Afrique, nella capitale algerina. Alla cerimonia inaugurale, hanno preso parte assieme al presule il primo ministro tunisino Belkhadem e il ministro per gli Affari religiosi, Ghlamallah. Il santuario del XIX secolo, dove si venera una statua della Madonna Nera posta sull'altare maggiore, rappresenta il simbolo più importante della presenza cristiana ad Algeri, luogo d'incontro e di dialogo tra le religioni. Nell'abside della basilica è posta la scritta “Nostra Signora d'Africa prega per i cristiani e per i musulmani”. Invocazione riportata oltre che in francese, in arabo e in cabilo. Il restauro della basilica, durato quattro anni, è costato circa 5 milioni di euro, finanziati dall'Unione europea, dallo Stato algerino e dalla città di Marsiglia, in Francia, dove si trova la chiesa ‘sorella’ di Notre-Dame de la Garde. Il primo ministro, dopo aver evidenziato che la presenza della basilica contribuisce a rafforzare il dialogo tra le religioni e le varie culture, ha ribadito che in Algeria “non vige alcuna forma di restrizione della pratica religiosa, né alcuna distinzione tra i musulmani e i cristiani”. Cosi anche ha sottolineato il ministro per gli Affari religiosi che “tutti hanno il diritto di praticare la propria religione nel rispetto della legge”. Ogni anno, sono migliaia i musulmani che si recano nella basilica di Notre-Dame d'Afrique per pregare o anche semplicemente per visitare il luogo di culto. Gli stessi fedeli musulmani, infatti, venerano la Madonna Nera, specialmente dopo l'indipendenza del Paese e in seguito all'evoluzione politica verso una maggiore tolleranza sociale. La piccola comunità cattolica di Algeri e dell'intero Paese si ritrova nella basilica, il 30 aprile di ogni anno, per celebrare la solennità della festa della Madonna d'Africa, tra canti e preghiere. La devozione alla Madonna, in terra algerina, si affermò e si sviluppò grazie all'opera umile e tenace di due missionarie laiche, Margherita Berger e Anna Cinquin, giunte ad Algeri nel 1846. Non avendo trovato alcun santuario, le due missionarie laiche posero inizialmente una piccola statua della Madonna su una pianta d'olivo e successivamente in una minuscola cappella situata in una valle presso Algeri. La grande devozione espressa dalla popolazione indusse poi la comunità cattolica a costruire una cappella più grande, all'interno della quale venne intronizzata una statua di bronzo della Madonna che prese il titolo di Nostra Signora d'Africa. Il 12 febbraio 1855 iniziarono i lavori della grande basilica attuale, che venne consacrata, il 2 luglio 1872, dal cardinale arcivescovo di Algeri, Charles Lavigerie. L'Algeria conta una popolazione di oltre 30 milioni di persone. La comunità cristiana rappresenta una percentuale molto piccola ed i cattolici sono poche migliaia. In base alla Costituzione, l'islam è la religione di Stato, ma la libertà di coscienza e la libertà d'opinione sono inviolabili. Nei giorni scorsi un giudice di un Tribunale nella regione della Cabilia ha condannato quattro cristiani, tra cui il pastore Mahmoud Yahou - residenti nel villaggio di Ath Atteli - con l'accusa di aver aperto un luogo di culto senza autorizzazione. (R.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.