2010-12-14 14:43:57

Appello del Consiglio mondiale delle Chiese alla Conferenza Onu sul clima a Cancún


«La sfida urgente è quella di proseguire il nostro lavoro, perché l'umanità si trova attualmente sull'orlo di un abisso»: è il forte richiamo che le comunità cristiane - rappresentate nel Consiglio ecumenico delle Chiese - hanno lanciato in occasione della conclusione della sedicesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tenutasi a Cancún, in Messico. La riunione dell'Onu, che ha prodotto due documenti di compromesso, ha rinviato a un prossimo incontro internazionale la discussione su un ampio trattato riguardante i mutamenti climatici. «Molto tempo - è scritto nella dichiarazione del Wcc ripresa da L'Osservatore Romano - è passato dalla prima conferenza delle parti sul clima, svoltasi nel 1995, ma i problemi e le sfide sono ancora attuali». La ricerca scientifica, supportata dai modelli climatici e dalle statistiche, oltre che dalla semplice osservazione dei fenomeni da parte delle popolazioni indigene, si sottolinea, «confermano che le condizioni climatiche sono mutate a causa dell'attività umana e che tale cambiamento si rivelerà disastroso per il pianeta, mentre siamo ancora incapaci di adottare gli inevitabili interventi». Ora, è il senso dell'appello rivolto in particolare ai Governi, tutti gli sforzi compiuti vanno sostenuti senza esitazioni, perché è in gioco il futuro stesso del genere umano: «Non possiamo permetterci un altro fallimento da parte dei Governi. Occorre mettere da parte gli interessi, la mancanza di leadership, i rinvii e l'immobilità. È giunto il tempo per stabilire accordi coraggiosi, equi e vincolanti». Nella lettera si sottolinea il forte impegno delle comunità cristiane a favore della tutela del creato e dello sviluppo sostenibile. In particolare, delegazioni del Wcc hanno partecipato fin dal 1995 alle conferenze delle parti sul clima (la Cop 16 a Cancún). In tale contesto, è spiegato, «assieme ad altri organismi e comunità religiose, è sorta la consapevolezza che il cambiamento climatico è anche una questione da affrontare dal punto di vista etico e spirituale». Le varie tradizioni religiose, si conclude, «con i loro valori spirituali possono giocare un ruolo decisivo per il superamento del modello economico dominante, dove prevalgono il consumo senza limiti e l'avidità». (R.P.)







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