Argentina: la Chiesa offre la sua mediazione per il conflitto di Villa Soldati
L'arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Bergoglio, ha chiesto ai sacerdoti
che lavorano nell'area della Pastorale sociale di compiere gesti che contribuiscano
a spegnere il conflitto che si è creato nella zona di Villa Soldati. La capitale federale
infatti sta vivendo momenti difficili per l'occupazione dei terreni del Parco Indoamericano
nella zona "Soldati" da parte di quanti non hanno un posto dove vivere. Secondo le
informazioni locali, tra gli occupanti c’è anche un contingente di immigrati giunti
nel Paese negli ultimi anni. A causa degli scontri con le forze di polizia sono morte
quattro persone: 2 boliviani, un paraguaiano e un altro non identificato. La Commissione
episcopale per le Migrazioni ha denunciato che alcuni personaggi politici avevano
previsto da mesi l'occupazione dei terreni del Parco Indoamericano. “Gli incidenti
perpetrati in questi giorni non sono il risultato di una decisione maturata da un
momento all'altro, ma lasciano intravedere la loro origine negli operatori politici
che da mesi avevano programmato questa iniziativa, pensando alla vigilia di una prossima
scadenza politica” ha dichiarato mons. Ruben Oscar Frassia, vescovo di Avellaneda
e presidente della Commissione episcopale delle Migrazioni e del Turismo. "Dobbiamo
raggiungere la pace" ha detto padre Carlos Acaputto, presidente della Pastorale sociale,
che si è recato a Villa Soldati insieme ad altri membri della Pastorale sociale. La
delegazione ha incontrato prima alcuni leader dei residenti nella parrocchia di San
Juan Diego, poi ha fatto un ampio giro nella zona del conflitto. “Siamo stati a dialogare
con i vicini e con i parroci della zona, per trovare una soluzione al conflitto. Crediamo
che la strada giusta sia quella della pace e la violenza è solo un ostacolo alla soluzione
del problema” ha detto padre Acaputto. Un comunicato emesso dalla Sede regionale della
Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), pervenuto all’agenzia Fides,
condanna le violenze avvenute nella zona di Villa Soldati, inoltre “la Oim si rammarica
per le espressioni xenofobe sulla presenza di immigrati provenienti da Paesi vicini
nella città di Buenos Aires e per la stigmatizzazione e la discriminazione contro
di loro. A sua volta, esprime la sua profonda preoccupazione per le dichiarazioni
pubbliche di alcuni funzionari della città che collegavano la presenza degli stranieri
con la criminalità e il traffico di droga e criticavano le attuali leggi sull'immigrazione,
che sono considerate esemplari nel mondo.” (R.P.)