India: aumentano le violazioni dei diritti umani contro i cristiani
Nel giorno in cui si celebra a livello mondiale la Giornata dei diritti umani, il
Consiglio globale dei cristiani indiani ha condannato l’atteggiamento delle autorità
nei confronti delle piccole minoranze cristiane. Lo riferisce AsiaNews. Sajan K. George,
presidente del Consiglio globale dei cristiani indiani ha dichiarato: “Siamo profondamente
feriti nel notare che il governo dell’Orissa sta ritardando la giustizia attesa dalle
vittime dei pogrom contro i cristiani, e in particolare questo accade nel caso di
una suora violentata. Il Consiglio, nella Giornata mondiale dei diritti umani chiede
con forza ai governi di essere sensibili ai diritti dei cristiani in India”. Sajan
K. George ha denunciato i tentativi da parte delle autorità statali in Karnataka di
camuffare la verità degli attacchi contro i cristiani forse a casa dell’incapacità
da parte dello Stato di contenerli o forse nel tentativo di salvaguardare il nome
del partito Bjp (nazionalista indù) al governo. La situazione non appare migliore
nell’Orissa per quanto riguarda gli attacchi alle chiese. “Gli accusati non sono stati
rintracciati, anche se giravano liberamente per strada, alla luce del giorno come
eroi, perché non è stato fatto nessun tentativo di toccarli. Questo è un gesto deliberato
da parte delle autorità, o perché è stato ordinato così, o perché erano complici dei
crimini”. Il presidente del Consiglio ha detto che gli attacchi contro i luoghi di
culto cristiani continuano, anche se forse in maniera più sparsa e con minor ferocia.
Anche i funzionari di polizia di basso livello sembrano spesso complici. Sajan ha
parlato anche della situazione a Mangalore e Udupi, dove sono stati registrati 133
casi di attacchi dal 2008. “E’ un programma ben pianificato, e lo scopo è quello di
terrorizzare la comunità cristiana in generale in quello Stato, e in particolare quelli
che sono diventati cristiani negli ultimi anni”. Il padre gesuita Cedric Prakash,
direttore di Prashant, il Centro dei gesuiti per i Diritti umani a Ahmedabad, ha detto:
“Le violazioni dei Diritti umani stanno crescendo invece di diminuire e questa è una
realtà penosa con cui dobbiamo fare i conti”. Migliaia di tribali non hanno accesso
alle foreste, alle terre e all’acqua di cui erano proprietari una volta. “I Dalit
sono figli di ‘un Dio minore’ nella maggior parte del Paese. Donne e bambini sono
i più vulnerabili, e il bersaglio di ogni genere di violazioni”.