2010-12-10 10:12:54

Il congresso dell'Ucei rilancia il dialogo con gli ebrei lontani


Compiacimento per la proficua collaborazione con le pubbliche istituzioni che, negli ultimi vent'anni, ha generato un clima di distensione e di dialogo che ha portato l'ebraismo italiano agli attuali positivi livelli. È il contenuto di una delle mozioni approvate dal sesto congresso dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) svoltosi in questi giorni a Roma. Un congresso – rileva L’Osservatore Romano - che ha affrontato vari temi, dalla recrudescenza, in Italia e in Europa, di xenofobia, neofascismo, neonazismo e fondamentalismo islamico, ai rapporti con le realtà ebraiche non ortodosse, in particolare con gli ebrei lontani, dalla riforma dello statuto all'elezione del nuovo Consiglio che nei prossimi giorni dovrà scegliere il presidente. Renzo Gattegna, dal luglio 2006 alla guida dell'Ucei, ha intanto raccolto quasi l'unanimità dei consensi (74 dei 78 voti validi espressi dai delegati). Riguardo alla recrudescenza degli episodi di intolleranza, l’Unione delle comunità ebraiche italiane propone di dotarsi di uno strumento di monitoraggio, di un coordinamento tra i diversi osservatori già esistenti e di un numero telefonico per le denunce di qualsiasi atto di razzismo nel territorio nazionale. Oggi l’antisemitismo in Italia ha un nuovo alleato: il web. Lo evidenzia una ricerca del Centro ebraico di documentazione contemporanea di Milano presentata al congresso. Se in Italia gli episodi di violenza antiebraica sono stati «sporadici e pochi», l’antisemitismo in rete cresce: dal 2007 al 2010 i siti italiani con «significativi contenuti antiebraici» sono quasi raddoppiati rispetto ai quattro anni precedenti. Nel solo 2009 (dati del ministero dell’Interno) i siti censiti sono stati milleduecento. Di maggior rilievo la discussione sul dialogo con le realtà ebraiche non ortodosse: una mozione fa riferimento ai riformati, organizzazioni di ebrei sul modello delle congregazioni americane che non seguono le tradizionali regole ebraiche e che sono presenti anche in Italia. Una problematica sulla quale l’Ucei ritiene «opportuna una presa di coscienza del fenomeno e invita il Consiglio, in stretta collaborazione con l’assemblea rabbinica, a valutare modalità costruttive di dialogo». La questione è affrontata all’interno della mozione sugli «ebrei lontani», coloro che, per molti motivi, non sono iscritti alle comunità o che, pur iscritti, non partecipano. Un problema che diventa ancora più importante constatato il progressivo impoverimento numerico delle comunità stesse, passate, secondo alcuni dati, da oltre 30.000 a circa 23.000 persone. Si chiede all’Unione la messa in campo di progetti specifici per riprendere i contatti con questa fetta di popolazione ebraica.







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