Il congresso dell'Ucei rilancia il dialogo con gli ebrei lontani
Compiacimento per la proficua collaborazione con le pubbliche istituzioni che, negli
ultimi vent'anni, ha generato un clima di distensione e di dialogo che ha portato
l'ebraismo italiano agli attuali positivi livelli. È il contenuto di una delle mozioni
approvate dal sesto congresso dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei)
svoltosi in questi giorni a Roma. Un congresso – rileva L’Osservatore Romano - che
ha affrontato vari temi, dalla recrudescenza, in Italia e in Europa, di xenofobia,
neofascismo, neonazismo e fondamentalismo islamico, ai rapporti con le realtà ebraiche
non ortodosse, in particolare con gli ebrei lontani, dalla riforma dello statuto all'elezione
del nuovo Consiglio che nei prossimi giorni dovrà scegliere il presidente. Renzo Gattegna,
dal luglio 2006 alla guida dell'Ucei, ha intanto raccolto quasi l'unanimità dei consensi
(74 dei 78 voti validi espressi dai delegati). Riguardo alla recrudescenza degli episodi
di intolleranza, l’Unione delle comunità ebraiche italiane propone di dotarsi di uno
strumento di monitoraggio, di un coordinamento tra i diversi osservatori già esistenti
e di un numero telefonico per le denunce di qualsiasi atto di razzismo nel territorio
nazionale. Oggi l’antisemitismo in Italia ha un nuovo alleato: il web. Lo evidenzia
una ricerca del Centro ebraico di documentazione contemporanea di Milano presentata
al congresso. Se in Italia gli episodi di violenza antiebraica sono stati «sporadici
e pochi», l’antisemitismo in rete cresce: dal 2007 al 2010 i siti italiani con «significativi
contenuti antiebraici» sono quasi raddoppiati rispetto ai quattro anni precedenti.
Nel solo 2009 (dati del ministero dell’Interno) i siti censiti sono stati milleduecento.
Di maggior rilievo la discussione sul dialogo con le realtà ebraiche non ortodosse:
una mozione fa riferimento ai riformati, organizzazioni di ebrei sul modello delle
congregazioni americane che non seguono le tradizionali regole ebraiche e che sono
presenti anche in Italia. Una problematica sulla quale l’Ucei ritiene «opportuna una
presa di coscienza del fenomeno e invita il Consiglio, in stretta collaborazione con
l’assemblea rabbinica, a valutare modalità costruttive di dialogo». La questione è
affrontata all’interno della mozione sugli «ebrei lontani», coloro che, per molti
motivi, non sono iscritti alle comunità o che, pur iscritti, non partecipano. Un problema
che diventa ancora più importante constatato il progressivo impoverimento numerico
delle comunità stesse, passate, secondo alcuni dati, da oltre 30.000 a circa 23.000
persone. Si chiede all’Unione la messa in campo di progetti specifici per riprendere
i contatti con questa fetta di popolazione ebraica.