Benedetto XVI apre alla canonizzazione del Beato Conforti, fondatore dei Missionari
Saveriani
Con l’udienza al cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause
dei Santi, Benedetto XVI ha autorizzato oggi la promulgazione dei Decreti con i quali
si apre alla prossima canonizzazione del Beato Guido Maria Conforti, il fondatore
dei Missionari Saveriani, e all'onore degli altari per undici Beati, sei dei quali
uccisi durante la Guerra civile in Spagna e uno dai nazisti nel campo di concentramento
di Dachau. I Decreti riconoscono, inoltre, le virtù eroiche per quattro nuovi Venerabili.
Il servizio di Alessandro De Carolis:
Guido Maria
Conforti sembra costretto a frenare gli slanci dell’anima per colpa di una salute
malferma che lo condiziona fin dall’adolescenza. Ma non è ammalato il suo spirito,
che lo porta presto al sacerdozio e nonostante nessun istituto missionario lo accetti
lui non si scoraggia e nel 1895 ne fonda uno per conto suo, la Congregazione di San
Francesco Saverio per le Missioni estere. Sarà un nuovo fiore nel giardino della Chiesa:
già l’anno dopo la fondazione, due Saveriani partono in missione per la Cina. A 37
anni Conforti viene nominato arcivescovo di Ravenna. Dura un anno e ancora una rinuncia
per malattia. Nel 1907 però è coadiutore del vescovo di Parma, poi suo successore
e questa volta reggerà la diocesi per 25 anni, attivissimo. Tre anni prima della morte,
nel 1928, mons. Conforti coronerà il sogno di raggiungere in Cina per una visita i
suoi Saveriani. Nel 1995, Giovanni Paolo II lo proclama Beato.
Di due
anni più giovane appena del Conforti è don Francesco Paleari, che nasce nel milanese
nel 1863, ma che spenderà tutta la sua esistenza nella Piccola Casa della Divina Provvidenza,
fondata da San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Educatore di giovani, formatore di adulti
consacrati e laici don Francesco spicca come uno dei tanti sacerdoti apostoli della
carità che illuminano la storia della Chiesa italiana e mondiale a cavallo tra l’Otto
e il Novecento.
Figurano anche due fondatrici tra le prossime Beate.
Si tratta di Maria Chiara di Gesù Bambino (al secolo, Libânia do Carmo Galvão Meixa
De Moura Telles e Albuquerque), originaria della città portoghese di Amadora, dove
nasce nel 1843, e che nel 1871 dà vita alla Congregazione delle Suore Francescane
Ospedaliere dell'Immacolata Concezione, oggi impegnate dall’Asia alle Americhe nella
cura degli ammalati. La seconda fondatrice è Anna Maria Janer Anglarill, spagnola,
nata a Cervera nel dicembre 1800, e scintilla inspiratrice dell'Istituto delle Suore
della Sacra Famiglia di Urgell.
Dei sette martiri che saranno elevati
agli altari, uno è il sacerdote diocesano Luigi Andritzki, tedesco di Radibor, che
a 28 anni perde la vita nel campo di concentramento di Dachau, il 3 febbraio 1943.
Gli altri sei – due sacerdoti diocesani e un gruppo di sacerdoti e chierici francescani
dell'Ordine dei Frati Minori e del Terzo Ordine Secolare, costituiscono una nuova
compagine di quei numerosissimi testimoni della fede che durante la persecuzione scatenata
nel 1936 contro la Chiesa cattolica in Spagna pagarono con il sangue la loro fedeltà
al Vangelo.