2010-12-09 14:29:05

India: severa condanna della Chiesa all'attentato di Varanasi


Dura condanna della Chiesa indiana all’attentato che è costato la vita a una bambina di due anni e il ferimento di decine di persone a Varanasi. La polizia di Mumbai intanto ha trovato che l’e-mail di rivendicazione è stata inviata da un gruppo di mujaheddin indiani. I terroristi l’hanno inviata dopo aver “hackerato” la connessione di un sito registrato a Navi Mumbai. Nel frattempo - riferisce l'agenzia AsiaNews - una squadra di investigatori della polizia di Mumbai è stata inviata a Varanasi per ispezionare il luogo dell’attentato. Nell’attentato ha perso la vita una bambina di due anni, e oltre venti persone sono rimaste ferite; fra di loro quattro stranieri, di cui un italiano di Campomorone (Genova). La bomba, posta in un contenitore di metallo sul Dashashwamedh Ghat sulle rive del gange, è esplosa nel pomeriggio, attorno alle 18.30 di mercoledì scorso, mentre si stava svolgendo il rituale dell’accessione quotidiana della lampada, il Ganga Aarti. L’arcivescovo Albert D’Souza di Agra, segretario generale della Conferenza episcopale indiana, ha condannato l’attentato. “La Chiesa dell’India condanna questo attacco nei termini più forti possibili. E’ stato un atto di codardia e di odio verso l’umanità, in particolare verso persone innocenti e non colpevoli di nulla, che ne sono state vittime. Preghiamo per chi è morto, e per i feriti. La Chiesa cattolica - sostiene il presule - darà tutto l’appoggio e l’assistenza medica necessari alle vittime di questa violenza senza senso. Questa violenza irrazionale in un luogo religioso è una macchia vergognosa sull’India, e questa vergogna ha colpito anche dei turisti a Varanasi, che è sempre stato un luogo sacro da tempi immemorabili. Mentre ci avviciniamo al giorno in cui è nato il Principe della pace, - conclude mons. D'Souza - preghiamo per la pace nella nostra patria amata e preghiamo affinché il Principe della pace ispiri pensieri di pace nei cuori di quanti albergano violenza. Dio benedica l’India”. (R.P.)







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