Giornata per i Diritti umani: si moltiplicano gli appelli per la liberazione di Asia
Bibi
“La Giornata per i Diritti Umani 2010 è l’occasione per focalizzare l’attenzione sugli
articoli del Codice Penale che compongono la cosiddetta legge sulla blasfemia. E’
un provvedimento che permette e giustifica ingiustizie, discriminazioni e persecuzioni,
è una legge da abolire”. E’ quanto dichiara all’agenzia Fides padre Mario Rodrigues,
direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Pakistan, alla vigilia della Giornata
Mondiale per i Diritti Umani, promossa dall’Onu. La legge colpisce le minoranze religiose,
ma anche fedeli musulmani. “Per questo – osserva il direttore delle Pontificie Opere
Missionarie in Pakistan - vorrei ricordare quanto affermano eminenti leader islamici
moderati: la legge rappresenta un tradimento anche dell’islam, in quanto non è contenuta
nel Corano, e Maometto non vorrebbe certo si commettessero violenze e omicidi in suo
nome”. La Giornata che si celebrerà domani - aggiunge padre Rodrigues – “cade in un
periodo di grande tensione nel Paese, dovuta agli echi del caso di Asia Bibi, la donna
cristiana condannata a morte proprio per un uso iniquo della legge sulla blasfemia”.
Si moltiplicano intanto, non solo in Pakistan, gli sforzi in favore della donna. Il
comitato pakistano-americano - ricorda l'agenzia AsiaNews - chiede in particolare
ad organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti umani, di far pressione sul governo
di Islamabad affinché Asia Bibi venga rilasciata. Si chiede anche di abolire o emendare
la legge sulla blasfemia. “Questa legge – osserva il Comitato pakistano americano
– incoraggia alcuni elementi che istituzionalizzano l’intolleranza in nome della religione
e diffondono la persecuzione sociale e la discriminazione legale”. (A.L.)