Giornata contro la corruzione. Ban Ki-moon: una piaga che minaccia sviluppo e democrazia
La corruzione è una minaccia per sviluppo, democrazia e stabilità. Così il segretario
generale dell’ONU Ban Ki-moon nel suo messaggio in occasione dell’odierna Giornata
Internazionale contro la Corruzione. Proprio oggi l’organizzazione Trasparency International,
da sempre impegnata nella lotta al fenomeno nell’ambito dell’associazione transnazionale
Flare (Freedom Legality and Rights in Europe), denuncia in un rapporto che l’impatto
della corruzione è pari al 10 per cento del Prodotto interno lordo mondiale. Eugenio
Bonanata ne ha parlato con il presidente, Maria Serena Brassiolo:
R. – Un punto
sicuramente certo è che dove c’è corruzione c’è povertà, perché gli investimenti sono
diretti ad azioni e opere che non sono nell’interesse dei cittadini come collettività,
ma di singoli cittadini che continuano ad arricchirsi dove i beni messi a disposizione
di altri Paesi o frutto del lavoro e delle tasse non vengono utilizzati per il bene
comune.
D. – Quali sono i settori maggiormente colpiti dal fenomeno?
R.
– I settori cambiano molto da Paese a Paese. Mentre in Italia, per esempio, l’esercito,
la polizia vengono considerati “virtuosi”, in certi Paesi dell’Africa, del Sudest
asiatico, del Sudamerica, la polizia e l’esercito, invece, sono considerati tra i
più corrotti. In Italia poi c’è poca corruzione nel settore dell’educazione, mentre
in alcuni Paesi la corruzione nel settore dell’educazione è molto alta perché non
ci sono abbastanza scuole, non ci sono abbastanza insegnanti e quindi accedere all’educazione
non è così facile.
D. – La corruzione riguarda sia il settore privato
che quello pubblico, inclusi anche i partiti politici …
R. – I partiti
politici, in tutto il mondo, vengono considerati tra i settori civili più corrotti.
Non i singoli parlamentari, non i singoli governi, ma proprio i partiti.
D.
– La corruzione parlamentare accomuna Paesi ricchi e Paesi poveri …
R.
– Sì, perché così è la percezione delle persone: che in quei settori non ci sia trasparenza
e ci siano molti maneggi che vengono fatti dietro le quinte … Effettivamente, è un
grave problema per la democrazia.
D. – Cosa fare per arginare il fenomeno?
La confisca dei beni alle organizzazioni illecite sembra essere la strada più importante,
più efficace …
R. – La confisca dei beni è una grande strada e noi vediamo
quanto, negli ultimi tempi, questa strada abbia dato i suoi frutti. L’altra strada
riguarda la responsabilità personale di tutti i cittadini: infatti, se tutti i cittadini
denunciassero i casi in cui vedono qualcosa che non funziona, ma soprattutto casi
di malversazione che possono rientrare nei casi di corruzione, o anche l’utilizzo
di materiali scadenti per un treno o per un’auto, che poi potrebbe causare un incidente.
E’ proprio questa assunzione di responsabilità personale dei cittadini che può far
cambiare la situazione. Ed è questo su cui soprattutto i giornalisti devono puntare,
più che andare dietro a fatti clamorosi di cronaca che sicuramente riescono a turbare
le persone più fragili; è importante sollecitare i cittadini a prendere coscienza
del loro valore in quanto cittadini. (gf)