2010-12-09 14:40:47

Giornata contro la corruzione. Ban Ki-moon: una piaga che minaccia sviluppo e democrazia


La corruzione è una minaccia per sviluppo, democrazia e stabilità. Così il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon nel suo messaggio in occasione dell’odierna Giornata Internazionale contro la Corruzione. Proprio oggi l’organizzazione Trasparency International, da sempre impegnata nella lotta al fenomeno nell’ambito dell’associazione transnazionale Flare (Freedom Legality and Rights in Europe), denuncia in un rapporto che l’impatto della corruzione è pari al 10 per cento del Prodotto interno lordo mondiale. Eugenio Bonanata ne ha parlato con il presidente, Maria Serena Brassiolo:RealAudioMP3

R. – Un punto sicuramente certo è che dove c’è corruzione c’è povertà, perché gli investimenti sono diretti ad azioni e opere che non sono nell’interesse dei cittadini come collettività, ma di singoli cittadini che continuano ad arricchirsi dove i beni messi a disposizione di altri Paesi o frutto del lavoro e delle tasse non vengono utilizzati per il bene comune.

D. – Quali sono i settori maggiormente colpiti dal fenomeno?

R. – I settori cambiano molto da Paese a Paese. Mentre in Italia, per esempio, l’esercito, la polizia vengono considerati “virtuosi”, in certi Paesi dell’Africa, del Sudest asiatico, del Sudamerica, la polizia e l’esercito, invece, sono considerati tra i più corrotti. In Italia poi c’è poca corruzione nel settore dell’educazione, mentre in alcuni Paesi la corruzione nel settore dell’educazione è molto alta perché non ci sono abbastanza scuole, non ci sono abbastanza insegnanti e quindi accedere all’educazione non è così facile.

D. – La corruzione riguarda sia il settore privato che quello pubblico, inclusi anche i partiti politici …

R. – I partiti politici, in tutto il mondo, vengono considerati tra i settori civili più corrotti. Non i singoli parlamentari, non i singoli governi, ma proprio i partiti.

D. – La corruzione parlamentare accomuna Paesi ricchi e Paesi poveri …

R. – Sì, perché così è la percezione delle persone: che in quei settori non ci sia trasparenza e ci siano molti maneggi che vengono fatti dietro le quinte … Effettivamente, è un grave problema per la democrazia.

D. – Cosa fare per arginare il fenomeno? La confisca dei beni alle organizzazioni illecite sembra essere la strada più importante, più efficace …

R. – La confisca dei beni è una grande strada e noi vediamo quanto, negli ultimi tempi, questa strada abbia dato i suoi frutti. L’altra strada riguarda la responsabilità personale di tutti i cittadini: infatti, se tutti i cittadini denunciassero i casi in cui vedono qualcosa che non funziona, ma soprattutto casi di malversazione che possono rientrare nei casi di corruzione, o anche l’utilizzo di materiali scadenti per un treno o per un’auto, che poi potrebbe causare un incidente. E’ proprio questa assunzione di responsabilità personale dei cittadini che può far cambiare la situazione. Ed è questo su cui soprattutto i giornalisti devono puntare, più che andare dietro a fatti clamorosi di cronaca che sicuramente riescono a turbare le persone più fragili; è importante sollecitare i cittadini a prendere coscienza del loro valore in quanto cittadini. (gf)







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