Il “Pensiero giuridico, economico e sociale del Pontefice Pio XII” in un libro di
Alberto De Marco
Un libro per indagare il contributo che Papa Pacelli diede con il suo Magistero all’epoca
complessa in cui visse, dominata dalla brutalità della guerra e dal bisogno di ricostruire
un nuovo ordine sociale. E’ l’ultima fatica di Alberto De Marco, autore del
volume “Pensiero giuridico, economico e sociale del Pontefice Pio XII”, edito da Gangemi
Editore, che domani verrà presentato a Roma con la partecipazione, tra gli altri,
di mons. Giancarlo Centioni, decano dei cappellani militari. Il volume è corredato
di foto inedite e di riproduzioni di documenti che fanno luce su aspetti poco conosciuti
e considerati di Pio XII. Alessandro De Carolis ne ha parlato con l’autore:
R. – Partendo
dal pensiero giuridico, abbiamo analizzato una serie di Encicliche, come la “Summi
Pontificatus”, mentre dal punto di vista sociale nel libro emerge il ruolo importantissimo
che ha avuto Pio XII nel riconoscere l’importanza della famiglia e del rispetto dei
diritti del cittadino, quindi dal punto di vista del lavoro e del giusto salario.
Questo è un Papa che merita la dovuta attenzione anche su questo aspetto.
D.
– Come si legge nella prefazione del libro, “la storia sembra essersi impigliata nella
definizione di Pio XII”. Il volume è, tra l’altro, un ulteriore contributo alla chiarezza
su quanto Papa Pacelli compì in favore degli ebrei durante la guerra…
R.
– Certamente. Sappiamo che un attacco alla figura di Pio XII è partito in una certa
epoca, dopo il 1963. Si è creata una visione diversa, ma questa si è dimostrata naturalmente
non veritiera. A tale proposito, ho supportato questo libro con una serie di documenti
ed immagini: chi ha dato l’ordine ai monasteri di clausura e ai conventi di essere
disponibili ad ospitare tantissimi ebrei, e non soltanto gli ebrei? E’ avvenuto, e
lo dimostro, perché ci sono stati degli ordini di Pio XII.
D. – Un
pregio di questa opera è di unire alla ricerca storica una finalità solidale: di che
cosa si tratta?
R. – La finalità solidale è quella di rinunciare ai
diritti d’autore per un progetto sul disagio mentale: quelle che ne sono affette sono
persone che vanno curate e che vanno amate, perché la medicina è importante, ma la
medicina dell’amore è ancora più importante. Noi non facciamo altro che sostenere
l’Associazione “Un tetto insieme”, che è formata dai familiari di queste persone affette
da queste patologie, e per far questo abbiamo chiesto al Comune di Roma di mettere
a disposizione un immobile gratuitamente, come fatto per altre associazioni. Speriamo
che alla nostra speranza seguano azioni concrete, che contribuiranno a risolvere problemi
che sono molto seri all’interno della collettività. (mg)