Elezioni in Nicaragua: mons. Brenes auspica un presidente che lavori per il bene
del Paese
Un appello alla popolazione del Nicaragua affinché in questa tornata elettorale scelga
un presidente che lavori non per l’interesse personale, ma per il bene del Paese.
A lanciarlo, dalle pagine del quotidiano “La Prensa” è l'arcivescovo di Managua, mons.
Leopoldo José Brenes Solórzano che chiede anche al presidente in carica Daniel Ortega
di rispettare la Costituzione e di non presentarsi come candidato alle elezioni presidenziali
e legislative in programma per novembre 2011. Nella prima parte dell'intervista, riportata
all’agenzia Fides dalla Conferenza episcopale del Nicaragua, mons. Brenes, riflette
sul Natale e sul tempo propizio che esso rappresenta, un’opportunità per cambiare
il cuore e avere i sentimenti di Cristo. Poi rivolgendosi ai cittadini ribadisce:
“il Natale è anche il tempo per dimostrare che siamo un popolo, una nazione, che può
lasciare da parte gli interessi personali e cercare il bene di tutti”. Alla domanda:
"cosa direbbe alla classe politica soprattutto in questo momento, quando sia il governo
sia l’opposizione elargiscono pacchi dono alla popolazione?” mons. Brenes risponde:
“la gente accetta sempre questi doni perché vive nell’indigenza, ma c’è bisogno di
pane quotidiano e non solo in un momento particolare dell'anno; c’è bisogno di lavoro,
perché un gran numero di persone non ha più un impiego, sia nel settore statale che
in quello privato”. Quindi lancia un appello al governo, perché si adoperi per stabilizzare
la situazione, per favorire l’occupazione e pensare al benessere delle famiglie. A
proposito dei criteri sul voto mons. Brenes afferma: “bisogna vedere l'idoneità del
candidato, e in questo la nostra gente è saggia. Bisogna scegliere colui che lavora,
non per interessi personali, ma per il bene del Paese”. Poi conclude: “tutti i nicaraguensi
hanno una Costituzione e tutti devono averla come punto di riferimento. È come un
semaforo: quando hai la luce rossa dal tuo lato ti devi fermare. Si tratta di una
norma valida in tutto il mondo: solo così si gettano le basi per una reale democrazia”.
(C.S.)