2010-12-07 15:18:53

Anche l'Argentina riconosce lo Stato palestinese, proteste di Israele


Dopo il Brasile, anche l’Argentina ha riconosciuto nelle ultime ore la Palestina quale Stato indipendente entro i confini del 1967. Nelle prossime settimane, pure l’Uruguay potrebbe farlo. Bolivia, Costa Rica, Cuba, Nicaragua e Venezuela nelle scorse settimane hanno già preso provvedimenti analoghi. Israele ha parlato di “interferenze” e si è detto rammaricato per la decisione. Sui motivi che hanno spinto i Paesi dell’area latinoamericana a intraprendere la strada del riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente, Giada Aquilino ha intervistato Janiki Cingoli, direttore del Centro italiano per la pace in Medio Oriente:RealAudioMP3

R. - C’è un momento di stallo nel processo diplomatico, dovuto alla mancata accettazione di una ulteriore moratoria di tre mesi da parte di Israele. I palestinesi avevano già intenzione, insieme con la Lega araba, di formalizzare una richiesta al Consiglio di sicurezza dell’Onu per il riconoscimento dello Stato palestinese nei confini del ’67. Questa via, però, pare abbastanza preclusa da un probabile veto degli Stati Uniti nelle promesse fatte a Netanyahu per indurlo ad accettare la moratoria. Gli hanno anche promesso per un anno di bloccare qualsiasi risoluzione del Consiglio di sicurezza che possa essere contrastante con gli interessi dello Stato d’Israele. Quindi, ci potrà essere questa iniziativa di alcuni Paesi latinoamericani che va in quella direzione e che preme nel senso di un’iniziativa dei Paesi “emergenti” del mondo a favore della parte palestinese. Questo, tra l’altro, maschera anche una nuova iniziativa diplomatica del Brasile che è collegata anche alla Turchia: lo si è visto anche in relazione alla proposta di mediazione sul combustibile arricchito, al nucleare dell’Iran. Quindi, c’è un tentativo di nuova presenza nell’area mediorientale che collega queste nuove potenze emergenti che può avere sviluppi anche importanti.

D. - Ci sono ragioni politiche e anche economiche dietro tali decisioni?

R. - Quella è un’area rilevante. Il Brasile è una potenza petrolifera. C’è un asse Turchia-Brasile che si sta creando per una presenza, non dico alternativa ma integrativa, rispetto alla tradizionale presenza delle potenze occidentali.

D. - Questi Paesi dell’area latinoamericana hanno parlato di riconoscimento dello Stato palestinese entro i confini del ’67: quali sono?

R. - Sono quelli precedenti alla "Guerra dei sei giorni", la cosiddetta “linea verde”: Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. E’ un po’ la valutazione storica anche del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Anche se in tutte queste varie formulazioni si accetta l’idea di possibili scambi alla pari di territori tra israeliani e palestinesi, un po’ come si è fatto anche nel trattato di pace con la Giordania.(bf)







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