2010-12-06 15:23:53

Filippine: soddifazione dei vescovi per la tregua natalizia tra governo e guerriglia


I vescovi filippini salutano con generale sollievo e soddisfazione il cessate-il-fuoco annunciato dal governo di Benigno Aquino con la guerriglia comunista durante il prossimo periodo natalizio. La tregua durerà dalla mezzanotte del 16 dicembre fino alla mezzanotte del 3 gennaio 2011 e dovrebbe preparare il terreno per la ripresa dei negoziati di pace. Mons. Antonio Ledesma , arcivescovo di Cagayan de Oro, ha parlato di uno sviluppo positivo esprimendo l’auspicio che “nella nuova tornata di negoziati le due parti possano giungere a una pace duratura”. Particolarmente felice della tregua - riferisce l’agenzia dei vescovi Cbcpnews - mons. Juan De Dios Pueblos, vescovo di Butuan, nel cui territorio, comprendente le province di Agusan del Norte e Agusan del Sur, la guerriglia maoista si è fatta sentire in questi anni. Secondo il presule, il cessate il fuoco offrirà l’occasione per lavorare per una pace a lungo termine. Mons. De Dios Pueblos è ottimista: “Abbiamo appena terminato la Settimana per la Pace a Mindanao in cui un nostro ospite musulmano ci ha ricordato che la Madonna è sempre stata un’icona di pace”, ha detto. Fiducioso anche mons. Vicente Navarra vescovo di Bacolod, un’altra area dove imperversa la guerriglia maoista. Il vescovo spera in una tregua che vada oltre il periodo natalizio: “Questo – dice - sarà possibile solo se le due parti tratteranno apertamente mettendo tutte le carte in tavola”. Mons. Ramon Arguelle, arcivescovo di Lipa e già ordinario militare delle Filippine, ha invitato, da parte sua, a pregare per una pace durevole fondata sull’amore nelle Filippine e perché “le armi cedano il passo ai mezzi per produrre cibo”. In più di 4 decenni la ribellione comunista nelle Filippine ha causato circa 40 mila vittime, oltre a ostacolare la crescita economica del Paese. Un altro fronte caldo per il governo di Manila resta la provincia meridionale di Mindanao, dove da anni è attiva una guerriglia secessionista musulmana. (L.Z.)







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