Crisi politica in Costa d’Avorio: la Chiesa esorta al dialogo e alla calma
La Chiesa cattolica della Costa d’Avorio segue con attenzione la crisi politica scoppiata
nel Paese dopo il ballottaggio presidenziale del 28 novembre e si propone come soggetto
attivo nella mediazione tra i due leader politici che si sono dichiarati vincitori
e si contendono sia la presidenza sia la guida del governo. L’Unione Africana ha inviato
l’ex Presidente sudafricano Thabo Mbeki a mediare tra le due parti, “ma finora non
vi sono spiragli per un’intesa, perché Gbagbo e Ouattara rimangono fermi sulle loro
posizioni” dice all'agenzia Fides una fonte della Chiesa locale. Ieri mons. Jean-Pierre
Kutwa, arcivescovo di Abidjan e portavoce del collettivo dei capi religiosi per le
elezioni “pacificate”, nel corso della cerimonia di consacrazione di una nuova chiesa
ad Abidjan ha rivolto un appello a Gbagbo ed a Ouattara perché siano ragionevoli ed
ha invitato la popolazione alla calma. “Mons. Kutwa ha ricordato ai fedeli che Dio
non abbandonerà la Costa d’Avorio ed è ancora possibile trovare una soluzione pacifica”
afferma ancora la fonte di Fides. “Secondo un giornale dell’opposizione, negli ultimi
giorni in alcuni scontri in diverse aree della Costa d’Avorio vi sarebbero stati 54
morti, ma questa notizia non trova spazio nei media legati a Gbagbo. Si tratta di
un’informazione difficile da verificare. Per impedire la diffusione di notizie e “rumori”
che incitano gli animi della popolazione, è stato bloccato il servizio di invio di
messaggi di testo dei cellulari (SMS)” conclude la fonte della Chiesa locale. (M.G.)