All'Angelus appello di Benedetto XVI affinché nel mondo cessino violenza e intolleranza
All’Angelus Benedetto XVI ha ricordato che oggi nella Messa della seconda Domenica
d’Avvento “veniamo esortati alla conversione dei cuori, rivoltaci da Giovanni Battista,
il profeta della riva del Giordano”. “Egli ricorda a tutti – ha aggiunto il Papa -
che il Regno dei cieli è vicino!”. Il Santo Padre ha auspicato che l’Avvento sia “occasione
per preparare nel cuore la via al Signore”. Dopo l’Angelus, il Santo Padre ha lanciato
un accorato appello affinché cessino situazioni di violenza, intolleranza e sofferenza
presenti nel mondo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
In questo
tempo di Avvento, in cui i cristiani sono chiamati ad alimentare l’attesa del Signore
e ad accoglierlo, il Papa esorta a pregare per quanti soffrono a causa di attentati,
violenze e drammatiche forme di sfruttamento:
“Vi invito a pregare
per tutte le situazioni di violenza, di intolleranza, di sofferenza che ci sono nel
mondo, affinché la venuta di Gesù porti consolazione, riconciliazione e pace. Penso
alle tante situazioni difficili, come i continui attentati che si verificano in Iraq
contro cristiani e musulmani, agli scontri in Egitto in cui vi sono stati morti e
feriti, alle vittime di trafficanti e di criminali, come il dramma degli ostaggi eritrei
e di altre nazionalità, nel deserto del Sinai. Il rispetto dei diritti di tutti è
il presupposto per la civile convivenza. La nostra preghiera al Signore e la nostra
solidarietà possano portare speranza a coloro che si trovano nella sofferenza”.
Nel
Tempo dell’Avvento – aggiunge Benedetto XVI – siamo chiamati “ad ascoltare la voce
di Dio, che risuona nel deserto del mondo attraverso le Sacre Scritture, specialmente
quando sono predicate con la forza dello Spirito Santo”:
“La fede,
infatti, si fortifica quanto più si lascia illuminare dalla Parola divina, da “tutto
ciò che – come ci ricorda l’apostolo Paolo – è stato scritto prima di noi… per nostra
istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono
dalle Scritture, teniamo viva la speranza” (Rm 15,4).
Il modello
dell’ascolto è la Vergine Maria:
“Contemplando nella Madre di Dio
un’esistenza totalmente modellata dalla Parola, ci scopriamo anche noi chiamati ad
entrare nel mistero della fede, mediante la quale Cristo viene a dimorare nella nostra
vita. Ogni cristiano che crede, ci ricorda sant’Ambrogio, in un certo senso concepisce
e genera il Verbo di Dio”.
“La nostra salvezza – sottolinea il Santo
Padre ricordando le parole del teologo Romano Guardini – poggia su una venuta”. Il
Vangelo di oggi – osserva il Papa - ci presenta la figura di San Giovanni Battista
che “chiamò il popolo a convertirsi per essere pronto all’imminente venuta del Signore”.
“Il Precursore di Gesù, posto tra l’Antica e la Nuova Alleanza,
è come una stella che precede il sorgere del Sole, di Cristo, di Colui, cioè, sul
quale – secondo un’altra profezia di Isaia – si poserà lo Spirito del Signore, spirito
di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza
e di timore del Signore”.