2010-12-04 11:35:03

India. La Chiesa impegnata contro il lavoro minorile: i ragazzi devono andare a scuola


Sostegno economico e formazione scolastica, in questo consiste il programma contro lo sfruttamento del lavoro minorile portato avanti dalla diocesi indiana di Jalpaiguri dal 2004. L’impegno della Chiesa in questa regione dell’India è rivolto in favore di oltre 2mila famiglie di tribali e fuori casta che lavorano per poche rupie al giorno nelle piantagioni di tè del West Bengal. Si tratta di bambini e genitori impiegati nei campi col timore della fame. Padre Isudarshan Minj, direttore dei servizi sociali della diocesi, spiega ad AsiaNews che “i genitori non vogliono che i loro bambini vadano a scuola, non comprendono il valore dell’educazione e li incoraggiano a lavorare con loro nelle piantagioni”. Il sacerdote sottolinea che gran parte dei braccianti provengono dalle aree più povere dello Stato, sono sfruttati e sottopagati. Ciò che li spinge a far lavorare anche i figli è la paura della fame. Con visite quotidiane nelle baracche dei contadini, padre Minji e il suo gruppo di volontari convincono le famiglie a mandare i figli a scuola. “I bambini non possono restare senza un’educazione – prosegue il sacerdote – il rischio è che svolgano a vita il lavoro dei genitori. Così noi insegniamo loro a leggere e a scrivere creando anche una maggiore consapevolezza nelle famiglie, che spesso subiscono violazioni dei diritti umani”. A tutt’oggi la diocesi organizza corsi e finanzia la formazione di oltre 500 bambini. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.