2010-12-04 11:43:50

I vescovi Usa: il Congresso sblocchi la legge sulla cittadinanza ai figli di immigrati irregolari


I vescovi degli Stati Uniti chiedono di sbloccare la cosiddetta Dream Act, la legge che, se approvata, permetterebbe ai figli di immigrati irregolari di diventare cittadini statunitensi a patto di frequentare l’università o di arruolarsi nell’esercito. La misura inserita in un progetto di legge sulla spesa della difesa e che doveva conquistare all’Amministrazione Obama l’appoggio dell’elettorato latino per le elezioni di medio termine del 4 novembre scorso, è rimasta lettera morta a causa dell’opposizione dei Repubblicani, con il risultato che figli degli immigrati, finito il liceo, sono destinati a rimanere bloccati in quel limbo legale cui sono condannati i loro genitori. Per i vescovi l’approvazione della legge Dream (acronimo di “Development, Relief, and Education for Alien Minors”, corrispondente alla parola “sogno” in inglese) è invece “la cosa giusta da fare”. Così si esprime una lettera ai membri del Congresso firmata da mons. José Gomez, presidente della Commissione per i migranti della Conferenza episcopale (USCCB). “Con l’approvazione di questa legge possiamo accogliere una nuova generazione di americani che un giorno diventeranno i leader della nostra nazione”, si legge nella missiva. Rispondendo alle obiezioni di chi accusa i promotori dell’iniziativa di voler introdurre un’amnistia per tutti gli immigrati irregolari, i vescovi invitano a non trascurare il fatto che queste persone sono entrate irregolarmente negli Stati Uniti insieme ai loro genitori quando erano minori e quindi non per loro volontà: “Al loro posto avremmo tutti fatto lo stesso”, scrivono. Inoltre, sottolinea la lettera, si tratta di “giovani con un incredibile talento ed energia che aspettano l’opportunità di mettere questo talento a disposizione della nazione. Sarebbe quindi folle negargli questa opportunità”. Di qui l’appello ad accelerare l’iter legislativo del provvedimento: “Ci sono momenti in cui una proposta deve essere varata semplicemente perché è la cosa giusta da fare e questo è uno di quei casi. La Dream Act – conclude la missiva – è una soluzione pratica, giusta e compassionevole per migliaia di giovani nel nostro Paese che vogliono semplicemente realizzare le loro potenzialità e contribuire al benessere del Paese”. (A cura di Lisa Zengarini)







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