Sri Lanka: i pescatori chiedono al cardinale Ranjith di mediare con il governo
I pescatori cristiani della laguna di Negombo chiedono la mediazione del neo-cardinale
Malcom Ranjith, arcivescovo di Colombo, nella disputa che li oppone al governo per
salvare le loro acque da un progetto turistico che avrebbe effetti devastanti per
migliaia di persone. Un incontro speciale si è tenuto mercoledi sera nell’auditorium
del Centro sociale e religioso. L’Alleanza per la protezione della laguna di Negombo
ha illustrato i più recenti sviluppi del caso, e le conseguenze possibili del progetto
“Sea plane”, che prevede la costruzione di un resort turistico i cui collegamenti
avverrebbero con idrovolanti. Uno dei partecipanti dell’Alleanza, Herman Kumara, ha
chiarito all’agenzia AsiaNews che il progetto porterebbe alla distruzione della laguna.
Più di 15mila persone verrebbero colpite in maniera negativa dal progetto Sea plane,
anche se il governo sembra determinato a realizzarlo. Sono persone la cui vita dipende
dalla pesca; e i loro mezzi di sussistenza messi seriamente in pericolo dalla costruzione
del centro turistico. Kumara ha parlato dell’area di Negombo come una zona molto
militarizzata e non si sa che cosa accadrà nei prossimi giorni. Anche una donna, attivista
del gruppo di pescatori “Sri Vimukthi”, ha ringraziato i sacerdoti che hanno dato
il loro notevole contributo ma è necessaria al momento, una vera mediazione da parte
del vertice della Chiesa. Ha ringraziato l’arcivescovo, il cardinale Ranjith per aver
chiesto al governo di trattare con i pescatori e gli ha chiesto di fare da mediatore
in questa situazione complicata, perché il 99% dei pescatori sono cattolici. (C.P.)