Israele. In fiamme il Monte Carmelo: oltre 40 le vittime
Tragedia sul Monte Carmelo, nel nord di Israele. Oltre 40 i morti causati da un incendio
di proporzioni vastissime – il più grave da sempre avvenuto nel Paese ebraico – che
sta distruggendo i boschi e sta minacciando anche alcuni villaggi. Le vittime erano
guardie carcerarie e si trovavano a bordo di un pullman. Israele ha chiesto l’intervento
di altri Paesi come Italia, Turchia e Cipro per spegnere le fiamme. Le autorità non
escludono l’origine dolosa dei roghi. Sulla gravità di quanto accaduto, Giancarlo
La Vella ha sentito suor Edith, del Convento carmelitano Stella Maris,
sul Monte Carmelo:
R. – La situazione
è grave, anche perché ha già coinvolto 2 mila ettari di terra e di bosco: da quando
ieri a mezzogiorno è divampato l’incendio, non riescono ancora spegnerlo.
D.
- Com’è avvenuta la morte delle persone che si trovavano nel pullman?
R.
- Da quello che si sa, questo autobus portava delle guardie e forse anche prigionieri.
Probabilmente a causa del fumo o per altre motivazioni, il mezzo si è rovesciato e
si è incendiato.
D. - Alcune autorità sostengono che questo incendio
possa essere intenzionale…
R. - Non lo sappiamo. C’è chi dice che sia
dovuto ad un fuoco acceso durante un picnic, c’è chi dice che sia dovuto all’incendio
di foglie secche o altro ma non c’è niente di sicuro. Sono soltanto ipotesi e nessuno
sa ancora come siano andate esattamente le cose.
D. - Che significato
ha il Monte Carmelo per noi cattolici, per i cristiani?
R. - Il Monte
Carmelo è un luogo molto importante, che viene menzionato nella Bibbia, in particolar
modo nell’Antico Testamento, perché è il monte dove Elia – il profeta – ha combattuto
per la fede di Javeh, per la fede vera. Per i cristiani qui c’è una folta presenza,
almeno nella città di Haifa, sul Monte Carmelo. C’è poi anche un villaggio, dove abitano
in maggioranza dei cristiani.
D. - State vivendo con apprensione questo
momento o siete in sicurezza?
R. - Siamo in sicurezza, perché al momento
questo incendio è circoscritto in una zona non abitata. C’è soltanto un carcere, che
è stato evacuato, e un kibutz, anche questo evacuato. Il villaggio vicino all’incendio
è stato messo in sicurezza dalla Protezione Civile: stanno cercando ora di non far
avanzare l’incendio verso la zona abitata. Nel villaggio sono comunque senza luce,
senza acqua e stanno vivendo un momento di forte emergenza.
D. - Con
quali mezzi si sta provando a spegnere l’incendio? Si parlava di aerei che dovevano
arrivare anche dall’estero...
R. - Sì, dalla Grecia, dalla Francia…
Per il momento stanno continuando a versare acqua, almeno in base a quello che abbiamo
sentito. Non sappiamo niente di preciso …. Dicono anche che arriveranno dei materiali
che aiuteranno nelle procedure di spegnimento. (mg)