Il rammarico dei vescovi dell’Illinois per l’approvazione della legge sulle unioni
civili
I vescovi dell’Illinois hanno espresso vivo rammarico per la legalizzazione delle
unioni civili nello Stato. La nuova legge, che riconosce anche alle coppie dello
stesso sesso diritti molto simili a quelli garantiti alle persone unite in matrimonio,
è passata il 30 novembre alla Camera dei Rappresentanti, con 61 voti a favore contro
52 contrari, e il 1° dicembre al Senato, con 32 sì e 24 no. Secondo la Conferenza
cattolica dell’Illinois sotto il nome di “unioni civili” è stato approvato, di fatto,
il matrimonio omosessuale. “Il matrimonio – si legge in una nota ripresa dall’agenzia
Cns - non è una relazione qualsiasi tra esseri umani. È stato istituito dal Creatore
in funzione della natura dell’uomo e della donna e con caratteristiche e finalità
ad esso specifiche. Nessuna ideologia – sottolineano con forza i vescovi - può cancellare
dall’animo umano la certezza che il matrimonio esiste solo ed esclusivamente tra un
uomo e una donna che donandosi reciprocamente e in modo esclusivo si impegnano a cooperare
con Dio nella procreazione e nelle crescita di nuove vite umane”. Nella nota i vescovi
mettono in rilievo anche le minacce alla libertà religiosa e di coscienza insiti nella
nuova legge. Per come è formulata, infatti, essa offre scarsa tutela legale alle organizzazioni
religiose in caso di contenziosi che potrebbero sorgere, ad esempio, per le adozioni
da parte di coppie omosessuali. Analogamente opere di assistenza religiose si vedrebbero
costrette a mettere i propri servizi a disposizione di coppie dello stesso sesso.
Se la legge sarà promulgata dal Governatore Pat Quinn, che si è già impegnato a firmarla,
l’Illinois si aggiungerà alla lista di quegli Stati americani, che pur non permettendo
il matrimonio omosessuale, garantiscono alcuni diritti fondamentali alle coppie dello
stesso sesso. (L.Z.)