2010-12-03 16:00:18

Denuncia dei Gesuiti d’Africa: calano i fondi internazionali per la lotta all’Aids


Una diminuzione dei donatori, il mancato rispetto degli impegni e la scarsa volontà politica: la Rete Gesuita africana contro l’Aids (Ajan) ha denunciato il disinteresse mondiale nei confronti della diffusione del virus dell’Hiv nel continente, in occasione della Giornata per la lotta all’Aids che è stata celebrata mercoledì scorso. L’agenzia Zenit riporta alcuni stralci del messaggio firmato dal presidente dei Superiori Maggiori dell’Africa e del Madagascar, padre Fratern Masawe, in cui esprime preoccupazione per “il calo della partecipazione internazionale nella lotta alla pandemia, che si riflette nella grave scarsità di finanziamento per le cure antiretrovirali per salvare vite umane”. Ciò si concretizza in una consistente diminuzione dei finanziamenti, fatto che “mette in pericolo il considerevole, per quanto insufficiente, progresso realizzato fino a questo momento nell’estensione delle cure ai Paesi in via di sviluppo”. Padre Masawe racconta poi il proprio approccio di lavoro, che integra l’aspetto spirituale, quello psico-sociale e quello materiale alle necessità mediche dei malati. Gesuiti e laici offrono sostegno e assistenza ai sieropositivi in Africa in strutture di vario genere: scuole, parrocchie, università, centri comunitari e ospedali, portando ovunque il proprio messaggio pro-vita e di prevenzione. L’Ajan è stata creata nel 2002 e da allora incoraggia i Gesuiti a “rispondere all’Hiv/Aids in modo efficace, evangelico e coordinato, con la compassione, il ringraziamento e la fiducia in Gesù Cristo”. Oggi è attiva in 150 progetti dislocati in 22 Paesi subsahariani. (R.B.)







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