Venezuela: appello della Chiesa alle autorità per le forti piogge che hanno colpito
il Paese
Il presidente della Conferenza episcopale venezuelana, mons. Ubaldo Santana Sequera,
arcivescovo di Maracaibo, ha lanciato un appello ai dirigenti locali e regionali per
lavorare insieme contro le avversità contingenti che attraversa il paese a causa dalle
forti piogge. Mons. Santana - riporta l'agenzia Fides - ha osservato che "finora la
risposta delle nostre agenzie governative è stata molto rapida, e in generale anche
quella di tutti i servizi regionali e comunali per far fronte all'emergenza sorta
nelle loro circoscrizioni. Vorrei chiedere di collaborare di più e lavorare più strettamente
insieme, per superare in questo momento ogni tipo di conflitto politico, di partito,
elettorale ed ideologico” ha esortato il presule. “Anche se pensiamo che domenica
prossima ci saranno le elezioni, adesso dobbiamo pensare al bene dei nostri fratelli
che soffrono i danni della natura. Dobbiamo unire le forze, le risorse, per soccorrerli
meglio e al più presto possibile” ha concluso. Se la stagione delle piogge in Venezuela
è una consuetudine, così non si può dire dell’intensità con cui si stanno abbattendo
senza sosta, provocando frane e alluvioni, con conseguenti tristi bilanci in termini
di vite umane. Il presidente Chavez ha già dichiarato lo Stato d’emergenza nei due
distretti su cui si estende Caracas (Miranda e Capital), in quello di Vargas e in
quello di Falcon, il primo ad essere colpito, dove 32.000 persone sono già state evacuate.
Secondo le agenzie, il bilancio provvisorio parla di 25 morti e migliaia di case parzialmente
o totalmente danneggiate dalle inondazioni. Secondo le ultime notizie 33.442 persone
risultano colpite dalle piogge, cioè 7.500 famiglie sono state costrette a lasciare
le proprie abitazioni. (R.P.)