2010-12-01 13:40:42

Un manuale di educazione al senso civico pubblicato dalla Conferenza episcopale del Camerun


Il Servizio Nazionale “Giustizia e pace” della Conferenza Episcopale Nazionale del Camerun ha pubblicato il Manuale di educazione al senso civico suddiviso in quattro parti: “La legge e la democrazia”, “L’elettore”, “Il cittadino”, “L’interesse pubblico”. Curato dai professori Alain Didier Olinga e Pierre Titi Nwel, il volume, si legge sul sito www.leffortcamerounais.info/eglise_locale, è stato pensato perché il potere torni al cittadino che ne è stato spogliato. Attraverso la pubblicazione la Chiesa cattolica camerunense si propone di camminare al fianco dei cittadini perché maturino la loro coscienza politica in vista di scelte significative. “La Chiesa cattolica non segue alcun partito. Essa è attenta alla scelta chiara e libera dei cittadini e sosterrà il governo democraticamente eletto” ha detto mons. Joseph Atanga, arcivescovo di Bertoua e presidente della Conferenza episcopale camerunense, che ha recentemente presentato i contenuti del manuale sottolineando quanto importante sia oggi conoscere le leggi. “Il cittadino ignora la legge e per questo è insensibile alla sua violazione. Non sa far valere i suoi diritti ed sconosce i suoi doveri – ha rilevato il presule –. Il Camerun deve optare e valorizzare una morale elementare; deve divulgare la legge. Non c’è democrazia senza un minimo di rispetto delle regole democratiche. Lo abbiamo appreso largamente osservando le elezioni nel nostro Paese”. Circa il ruolo che ogni singolo cittadino riveste, mons. Atanga ha ricordato che ciascuno “detiene … una piccola parte di sovranità” e che “attraverso il proprio voto esprime un mandato. Ciò vuol dire che conferisce una procura ad un rappresentante, il proprio rappresentante, quello stesso che, a proprio giudizio, tradurrà fedelmente i suoi valori e la sua visione del bene generale. Questo significa – ha aggiunto il presule – che egli non voterà che la persona con la quale condivide la medesima professione di fede, lo stesso credo”. Tuttavia, “il programma politico, la professione di fede di coloro che sollecitano il voto dei cittadini, non sono criteri di scelta”, ha affermato mons. Atanga che ha inoltre descritto come siano invece promesse fallaci o minacce ad orientare il voto, tanto che molti, ritenendo che tale realtà non possa cambiare e impossibile qualunque cambiamento, si rassegnano, non si iscrivono alle liste elettorali e si rifiutano di andare a votare. Ma in questo modo, ha rimarcato il presidente della Conferenza episcopale camerunense, l’astensione privilegia il gioco di taluni politici che non temono quanto può emergere dalle urne pur se mancano voti. “Il cittadino ha diritti e doveri – ha ribadito il presule – deve partecipare con solidarietà alle questioni civiche … ci si aspetta da lui una grande coscienza professionale, probità e lealtà”. (T.C.)







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