Sudan: per la Chiesa il voto al referendum sull’autodeterminazione è un diritto e
un dovere
Tutti i cittadini del Sud Sudan hanno il diritto e il dovere di registrarsi per partecipare
al referendum sull’autodeterminazione del 9 gennaio prossimo. Lo ha sottolineato all’agenzia
Cisa il segretario generale della Conferenza episcopale sudanese (Scbc) padre Santino
Morokomomo Maurino. Il sacerdote conferma che i sud-sudanesi si sono presentati in
massa per iscriversi nei registri elettorali anche grazie all’impegno delle Chiese
sudanesi nell’educazione civica della popolazione, affinché sia adeguatamente preparata
al referendum. Padre Morokomomo si dice inoltre ottimista sull’esito pacifico della
consultazione, osservando che, dopo avere conosciuto le sofferenze della guerra,
i sud-sudanesi sarebbero poco propensi a riprendere le armi, quale che sia il risultato
del voto. Sono circa cinque milioni gli aventi diritto a partecipare al referendum
che potrebbe sancire l’indipendenza del Sud Sudan a maggioranza cristiano. Secondo
i termini del Comprehensive Peace Agreement (Cpa), l’accordo di pace siglato a Nairobi
nel 2005, per ottenere l’indipendenza sarà necessario il 50% dei voti più uno e il
raggiungimento del quorum del 60%. (L.Z.)