2010-12-01 14:45:17

Rapporto Unicef sull'Aids in Africa


In occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids, l’Unicef ha presentato a New York il quinto rapporto di aggiornamento “Bambini e Aids”, realizzato congiuntamente con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altre agenzie delle Nazioni Unite. Una generazione libera dall’Aids è possibile, ma la comunità internazionale, per raggiungere questo obiettivo, deve incrementare gli interventi per fornire accesso universale alla prevenzione. Ogni giorno, infatti, stando ai dati riportati, un migliaio di bambini dell’Africa subsahariana contrae il virus Hiv, responsabile dell’Aids, attraverso la trasmissione madre-figlio. “Ci sono prove che dimostrano che l’eliminazione di questo tipo di trasmissione è possibile”, afferma il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, ma il problema è l’esclusione di milioni di donne e bambini dalle cure a causa di discriminazioni legate al genere, alla condizione economica, alla dislocazione geografica, ai livelli d’istruzione e allo status sociale. Nonostante ciò, la situazione migliora, soprattutto nell’Africa orientale e meridionale: qui nel 2009 il 68% delle donne in gravidanza sieropositive ha ricevuto farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione madre-figlio. Di questo passo, l’obiettivo sarà raggiungibile entro il 2015. L’Aids è ancora una delle maggiori cause di mortalità tra le donne in età riproduttiva e soprattutto delle mamme nei Paesi dove l’epidemia è generalizzata. Ogni anno nascono 370mila bambini colpiti dal virus Hiv e i neonati sono particolarmente vulnerabili: la metà di essi, se privata delle cure necessarie, non raggiunge il secondo anno di età. (R.B.)







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