Canada: preoccupazione dei vescovi per il progetto di legge sull'immigrazione
In una lettera indirizzata al Ministro della cittadinanza, dell’immigrazione e del
multiculturalismo, Jason Kenny, i vescovi canadesi esprimono preoccupazione per un
nuovo progetto di riforma della legge sull’immigrazione e la protezione dei rifugiati
prossimamente all’esame del Parlamento. La legge C-49 - questo il suo nome in sigla
- prende di mira i “passatori” che fanno entrare illegalmente i clandestini nel Paese.
Il timore dei vescovi canadesi è che in realtà il provvedimento penalizzi proprio
i rifugiati, il cui ricorso a vie illegali per fuggire dalla persecuzione e dalle
violenze dei loro Paesi di origine – affermano - è dettato più dalla disperazione
che da cattive intenzioni. “Anche se gli Stati hanno diritto di lottare contro i trafficanti
di immigrati clandestini – rileva la lettera, firmata dal presidente della Commissione
episcopale della Giustizia e della Pace mons. Brendan O'Brien - essi hanno anche il
dovere di prendere misure che rispettino i diritti dei rifugiati”. Ora, secondo i
vescovi canadesi, “diverse disposizioni contenute nel progetto di legge violano le
norme del diritto internazionale e di quello canadese” che appunto tutelano tali diritti.
La missiva cita in proposito il messaggio di Benedetto XVI per la 97.ma Giornata mondiale
del migrante e del rifugiato del 2011 che ricorda i “precisi impegni” assunti dalla
Comunità internazionale nei confronti dei rifugiati e degli altri migranti forzati
e che “il rispetto dei loro diritti, come pure delle giuste preoccupazioni per la
sicurezza e la coesione sociale, favoriscono una convivenza stabile ed armoniosa”.
Alla luce di queste considerazioni, i vescovi invitano l’Esecutivo a rivedere la
Legge C-49, dicendosi disponibili a offrire la collaborazione della Chiesa “per una
soluzione giusta per tutte le parti interessate”. (L.Z.)