La strage silenziosa dei cristiani in Iraq: tema della tavola rotonda ieri a Roma
Nel mondo su 10 persone 7 soffrono di violazione della libertà religiosa. E su 100
morti per motivi religiosi 57 sono cristiani. E’ quanto ha ricordato l’europarlamentare
Mario Mauro, Rappresentante personale dell’Ocse per la lotta contro il razzismo e
la persecuzione ai cristiani, nella tavola rotonda che si è svolta ieri sera a Roma
presso la Sede dell’Università Lumsa. Il Rettore, prof. Dalla Torre, ha letto il messaggio
di mons. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, che
non ha potuto essere presente ma ha espresso parole di preghiera per il rispetto ovunque
della vita e della libertà religiosa dei cristiani. Tema del dibattito è stato “Guerra
ai cristiani”, come il titolo del volume di Mario Mauro che documenta minacce e violenze
ai cristiani nel mondo. Hanno partecipato il direttore di Asianews, padre Bernardo
Cervellera, e i due giornalisti, Monica Maggioni e Gian Micalessin, che hanno realizzato
un reportage sulle intimidazioni e i massacri di cristiani in Iraq. Dunque di Iraq
si è parlato in particolare. In ogni caso, è emerso chiaramente che a Baghdad, Mossul
o altre città irachene così come in altre parti del mondo, i cristiani vengono presi
di mira perché sono la comunità che per il valore profondo di fratellanza che viene
dalla loro fede, più si contrappone alla logica violenta del fondamentalismo islamico.
Mario Mauro ha ricordato che Giovanni Paolo II definiva la libertà religiosa “cartina
tornasole” di tutte le altre libertà perché la libertà religiosa mette a nudo l’approccio
che il potere ha con la persona umana, con la sua dimensione spirituale. “Dove potere
significa ideologia, teocrazia, l’uomo diventa niente di fronte al potere”, ha spiegato
l’europarlamentare aggiungendo che il cristianesimo non potrà mai aderire a questa
logica perché al centro di tutto negli insegnamenti di Cristo c’è l’uomo e la sua
dignità di essere stato creato a immagine di Dio”. Il prof. Dalla Torre ha sottolineato
l’importanza di non trascurare quanto accade non solo per solidarietà umana verso
chi soffre ma anche perché in questa epoca in cui “si parla tanto di diritti umani
si rischia che i più fondamentali diritti umani vengano violati nell’impotenza e l’indecisione
delle istituzioni internazionali”. Va ricordato che il Parlamento dell’Unione Europea
ha votato la settimana scorsa una Risoluzione in difesa dei cristiani in Iraq condizionando
gli aiuti al rispetto di molte libertà tra cui chiaramente espressa quella della libertà
religiosa. Ma è stata fatta notare l’assenza di pronunciamenti significativi da parte
dell’Onu. Di indifferenza mediatica ha parlato Monica Maggioni, sottolineando che
di Iraq e tantomeno di violenze quotidiane non si parla mai, ad eccezione di frettolose
coperture di eventi particolarmente drammatici come la recente strage alla chiesa
caldea di Baghdad. L’inviato di guerra Gian Micalessin ha affermato che “nel ritiro
delle truppe straniere il ‘grande dimenticato’ è stata la comunità dei cristiani”.
(A cura di Fausta Speranza)