2010-11-28 13:14:09

In Bolivia la chiesa locale denuncia lo sfruttamento di giovani nel narcotraffico


In Bolivia la Chiesa locale ha espresso la propria solidarietà all’arcivescovo di Cochabamba, mons. Tito Solari Capellari, oggetto di “attacchi ingiusti e falsi” dopo la denuncia del presule, nei giorni scorsi, del crescente coinvolgimento di ragazzi e giovani nel narcotraffico. Il fenomeno nell’area è relativamente nuovo ed è legato anche a profonde trasformazioni che si stanno susseguendo nel Paese, come sottolinea proprio mons. Tito Solari Capellari, intervistato da Alina Tufani:RealAudioMP3  

R. – Il contesto generale è di un Paese in cambiamento: una Bolivia che va verso una struttura nuova, una visione nuova del Paese, che vuole uscire dal sottosviluppo. E’ un contesto in cui la nuova politica cerca di emarginare la Chiesa, per cui c’è una tensione costante tra la Chiesa e lo Stato. E proprio in questo contesto di tensione, io ho fatto una dichiarazione, la dichiarazione di pastore. Visitando le comunità del Tropico di Cochabamba ho sentito e raccolto la preoccupazione dei genitori, degli educatori, dei sacerdoti, delle suore per il fatto che, purtroppo, il narcotraffico coinvolge anche i giovani: non sono pochi i giovani coinvolti, perché rappresenta un guadagno facile. Ho manifestato questa preoccupazione e ho detto anche che condivido la preoccupazione dello stesso presidente Evo Morales, che aveva espresso pochi giorni prima. Quindi, pensavo che la cosa cadesse in questo terreno di comprensione, che unisse le forze dello Stato, della Chiesa, per salvare e fare il bene della gioventù. Invece, forse per l’uso politico che ne è stato fatto da parte dei mezzi di comunicazione, qui si è scatenata una diatriba tremenda, un conflitto molto forte tra lo Stato e la Chiesa, che dura da nove giorni.

 

D. – Di fronte a questa chiara strumentalizzazione di questa denuncia, quale cammino continuerà a percorrere la Chiesa in Bolivia?

 

R. – Non so, io spero che si riduca la tensione e ci stimoli tutti. Io sono stimolato fortemente a cercare delle vie d’uscita, ad aprire un dialogo con persone del partito di governo, per poter continuare quel processo di cambiamento che esiste nel Paese e che è necessario e che la Chiesa riconosce, perché chiede a tutte le forze sociali di produrre un’armonica trasformazione. Questo è il nostro desiderio.(ap)








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