Crisi finanziaria in Irlanda: appello alla solidarietà dall’arcivescovo di Dublino
L’Irlanda sta attraversando una crisi finanziaria senza precedenti. Un piano di stabilità
per i prossimi 4 anni è stato varato dal Governo con tagli per ben 15 miliardi di
Euro, di cui 6 nel 2011. Manifestazioni di protesta si levano un po’ ovunque, ma fino
ad ora sono prevalsi senso di responsabilità e volontà di risolvere i problemi dell’Irlanda,
causati dalla presente crisi. "Abbiamo bisogno di solidarietà d’intenti in questo
particolare momento finanziario", ha dichiarato l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid
Martin, se vogliamo superare la crisi che ci attanaglia. Solidarietà significa interazione
e la comunità cristiana ne dovrebbe essere un modello, condividendo non solo le risorse
finanziarie, ma anche le nostre qualità e la nostra fondamentale umanità. E la situazione
presente è proprio difficile per l’Irlanda: marce di protesta contro la legge di stabilità,
che prevede 15 miliardi di tagli in 4 anni, con perdita di posti di lavoro, si levano
da ogni parte. Il Governo, ormai sfiduciato, è nel mirino di chi protesta. Trattative
tra i Governi europei per ultimare il prestito di 85 miliardi di Euro per riorganizzare
e ricapitalizzare le banche irlandesi, si intensficano in queste ore e dovrebbero
essere ultimate prima dell’apertura dei mercati finanziari di lunedì. Punti cruciali
rimangono ancora gli interessi da richiedere, che saranno intorno al 5%. Ma bisogna
aggiungere che gli irlandesi sono coscienti dell’attuale situazione e rispondono positivamente
al senso di solidarietà invocato anche dall’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin,
che ha aggiunto: "Un clima politico di rabbia per il passato e ansietà per il futuro
potrebbe portarci a una politica negativa e distruttiva. Invece alla base di quanto
vogliamo ottenere, deve esserci un’oculata solidarietà, che pensi a tutti, in particolare
ai più bisognosi". (Da Dublino, Enzo Farinella)