Mons. Zimowski: i governi assicurino ai cittadini l'equo accesso ai servizi sanitari
Dalla XXV Conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari,
intitolata “Per una cura della Salute equa e umana alla luce della Caritas in veritate”
e tenutasi in Vaticano il 18 ed il 19 novembre scorsi, sono emersi quattro aspetti
prioritari. Li ricorda, al microfono di Romilda Ferrauto, il presidente del
dicasteromons. ZygmuntZimowski:
R. – Al centro
della Conferenza internazionale, così come al cuore del nostro impegno, vi è la cura
dei malati e dei sofferenti. Primo, al diritto alla salute, riconosciuto dagli ordinamenti
nazionali e internazionali, deve corrispondere il dovere dei governi di assicurare
l’equo accesso dei cittadini alle prestazioni e ai servizi sanitari. Secondo, la sussidiarietà
e la solidarietà sono principi cardine al fine di garantire l’accesso dei cittadini
ai servizi sanitari essenziali, facendo in modo che le risorse siano gestite non soltanto
con umanità ma anche con carità. Terzo, la missione della Chiesa in ambito sanitario
nasce dal comando del Signore “Euntes docete et curate infirmos”
e trova nella figura del Buon samaritano il suo paradigma. Quarto - altro elemento
importante - che il problema dei diritti di proprietà intellettuale, nell’ambito della
biomedicina, sia affrontato, tenendo conto sia del giusto diritto della società di
godere del frutto dei suoi risultati innovativi, sia del diritto delle popolazioni
di curarsi per salvaguardare la loro vita e salute.
D. – Questa 25.ma
Conferenza internazionale del vostro Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari
era intitolata “Per una cura della salute equa ed umana alla luce della Caritas in
veritate”...
R. – Si è riaffermata l’urgenza che la giustizia sanitaria
e la tutela della vita siano una priorità nell’azione dei governi. Lo ha ribadito
Benedetto XVI nel bellissimo messaggio, letto durante i lavori: “Come ho sottolineato
nell’enciclica Caritas in veritate - ha scritto il Santo Padre - la dottrina sociale
della Chiesa ha sempre evidenziato l’importanza della giustizia distributiva e della
giustizia sociale nei vari settori delle relazioni umane e – ha aggiunto il Santo
Padre – la carità eccede la giustizia, perché amare è donare”. La giustizia è la prima
via della carità.
D. – In preparazione a questa Conferenza, lei ha accennato
alle tre encicliche di Benedetto XVI. Secondo lei, si può ritrovare un filo conduttore
per quanto riguarda l’ambito della cura della salute?
R. – Sicuramente!
Come è stato confermato anche durante i lavori della Conferenza, in tutte e tre le
encicliche di Sua Santità si tratta veramente di aspetti fondamentali della pastorale
della salute, a partire dalla necessità che la caritas, l’amore che Cristo ci ha insegnato,
sia sempre presente nel rapporto con i sofferenti e la sofferenza persino nelle società
più giuste. (ap)