Il Papa ai religiosi: annunciate al mondo il Dio “ignoto”, l'essenziale che non passa
Siate “Vangelo vivente”, testimoniate la bellezza della fede, per annunciare al mondo
il Dio “ignoto”: è l’invito del Papa ai responsabili delle Congregazioni religiose
maschili e femminili, incontrati oggi in Vaticano in occasione dell’Assemblea dell’Unione
dei superiori generali. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa parla
a chi ha scelto di vivere la fede in modo radicale rinunciando a tutto per seguire
Gesù. Rivolge il suo pensiero ai religiosi che soffrono e rischiano la vita per testimoniare
il Vangelo, esprimendo la propria gratitudine alle Congregazioni per il loro impegno
nel campo educativo e sociale e per la loro vicinanza ai più poveri. Una testimonianza
che parte dal cercare innanzitutto Dio, ovvero l’essenziale:
“Passate
dalle cose secondarie a quelle essenziali, a ciò che è veramente importante; cercate
il definitivo, cercate Dio, mantenete lo sguardo rivolto a Lui. Come i primi monaci,
coltivate un orientamento escatologico: dietro il provvisorio cercate ciò che rimane,
ciò che non passa … Siate sempre appassionati cercatori e testimoni di Dio!".
“Il
rinnovamento profondo della vita consacrata – afferma il Papa - parte dalla centralità
della Parola di Dio” ascoltata e messa in pratica:
“È il Vangelo
vissuto quotidianamente l’elemento che dà fascino e bellezza alla vita consacrata
e vi presenta davanti al mondo come un’alternativa affidabile. Di questo ha bisogno
la società attuale, questo attende da voi la Chiesa: essere Vangelo vivente”.
Altro
aspetto fondamentale della vita consacrata è la fraternità, “elemento profetico importante”
nel contesto di “una società fortemente individualistica”. Il Papa sottolinea “le
difficoltà che la vita comunitaria comporta” invitando a cercare i mezzi per “favorire
la comunione … il calore e la verità nelle relazioni reciproche”. Ma è necessario
“un serio e costante discernimento … per riconoscere quello che viene dal Signore
e quello che gli è contrario”:
“Senza il discernimento, accompagnato
dalla preghiera e dalla riflessione, la vita consacrata corre il pericolo di accomodarsi
sui criteri di questo mondo: l’individualismo, il consumismo, il materialismo; criteri
che fanno venir meno la fraternità e fanno perdere fascino e mordente alla stessa
vita consacrata”.
Infine, senza dimenticare il calo delle vocazioni
religiose, soprattutto in Europa, Benedetto XVI rileva che la missione fa parte dell’identità
stessa della vita dei consacrati, che sono chiamati “a portare il Vangelo a tutti,
senza confini”:
“Andate, dunque, e in fedeltà creativa fate vostra
la sfida della nuova evangelizzazione. Rinnovate la vostra presenza negli areopaghi
di oggi per annunciare, come fece san Paolo ad Atene, il Dio ‘ignoto’”.