2010-11-25 16:24:18

La protesta degli universitari: blitz al Colosseo, Mole Antonelliana e Torre di Pisa


Cortei di studenti si sono organizzati in tutta Italia contro la riforma dell’Università. Davanti a Montecitorio, dove si sta discutendo il disegno di legge, stazionano migliaia di ragazzi che hanno acceso fumogeni e intonato cori contro il governo chiedendone le dimissioni. Ieri l'assalto di un gruppo di studenti al Senato, oggi la breve "occupazione" del Colosseo a Roma e i blitz sulla Mole Antonelliana a Torino e sulla Torre di Pisa. In mattinata, la maggioranza in parlamento è stata battuta su un emendamento proposto dai finiani, e il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha detto che se la riforma sarà stravolta sua intenzione è ritirarla. Per la Gelmini, gli studenti sono solidali con i baroni universitari. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente degli universitari cattolici della Fuci, Alberto Ratti:RealAudioMP3

R. - Noi stigmatizziamo anche i comportamenti di alcune frange di studenti. Quello che è successo ieri davanti alle aule del Senato crediamo sia di una gravità inaudita: un rispetto delle istituzioni, un’educazione civica, crediamo che debba essere mantenuta sempre. Non condividiamo quanto il ministro dice, perché comunque la volontà di cambiare l’università, dove la gente studia e dove studiamo tutti, c’è anche da parte nostra. Lei dice che a volte gli studenti usano slogan vecchi, ma mi verrebbe da dire che anche lei ultimamente continua ad usare sempre le stesse critiche.

D. - Secondo il presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, i soldi sono stati trovati: ci sono quindi risorse sufficienti. Voi siete d’accordo o l’università comunque sconta vecchie arretratezze?

R. - Finché non verranno approvate, sia la legge di bilancio sia la legge di stabilità - e quindi finché non verrà stabilito quanti soldi il bilancio dello Stato destina all'università - non sapremo effettivamente quanto sarà proposto nel disegno di legge all’esame del parlamento e se sarà effettivamente coperto finanziariamente.

D. - Secondo voi, c’è comunque un problema di selezione, di migliore selezione del personale docente all’interno dell’università?

R. - La riforma del ministro Gelmini va sicuramente nella giusta direzione quando sottolinea che deve esserci più meritocrazia e che devono essere premiate le università che - anche se il termine non mi piace - “producono di più”. Il rischio, però, è che con questi tagli lineari non si vadano a premiare le università migliori, ma in realtà si vada a penalizzare un po’ tutti. (mg)







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