2010-11-25 16:05:51

Guatemala. Nuovo sito web della Caritas: sostenere e difendere i più deboli


La Caritas Guatemala annuncia con gioia ed entusiasmo l’apertura del suo nuovo sito web: www.caritasguatemala.org. La pagina presenta diversi cambiamenti dovuti alle variazioni registrate nel gruppo di lavoro durante questo anno. Si legge nella lettera inviata all'agenzia Fides: “Sappiamo che non è la perfezione, ma abbiamo fatto grandi sforzi per fare queste modifiche in base alle esigenze di comunicazione e di aggiornamento necessarie per condividere con tutti e ciascuno di voi ciò che succede nel nostro amato Guatemala”. Tutto questo lavoro è stato possibile grazie al sostegno finanziario di Caritas Norvegia, segnala la lettera: “abbiamo fatto grandi sforzi per l'acquisto di attrezzature professionali che ci permettano di rimanere aggiornati nel campo tecnologico; tuttavia anche contando sul personale, le attrezzature e altri apparecchiature, senza il supporto di Caritas Norvegia questo sogno non si poteva avverare”. Il testo conclude ricordando la piena disponibilità per tutti i visitatori del sito: “Sicuramente il futuro richiederà cambiamenti, che saranno trattati a suo tempo, oggi siamo al vostro servizio con il nostro nuovo sito Internet, che sarà a disposizione di ciascuno di voi, a livello nazionale o internazionale”. Nel sito, che si presenta molto chiaro e facile da gestire, si possono trovare le ultime notizie ecclesiali del paese e i diversi progetti che la Caritas ha in programma. Da sottolineare 3 nuove sezioni: una dedicata all’ambiente, la sezione del Piano strategico nazionale della Caritas (con la presentazione di mons. Alvaro Leonel Ramazzini Imeri, vescovo di San Marcos e presidente della Commissione episcopale della pastorale sociale), e la sezione dedicata alla Camexpa, cioè il gruppo formato dalle Caritas di Nicaragua, Costa Rica, Messico, Honduras, Guatemala, Panama e El Salvador. La Camexpa è impegnata in particolare a promuovere e difendere i diritti umani soprattutto dei gruppi più vulnerabili, tra cui donne e migranti. (R.P.)







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