Cristiani in Iraq: verso una risoluzione unitaria dell'Europarlamento
I gruppi politici al Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla risoluzione
d’urgenza che verrà votata domani in emiciclo e che riguarda due “argomenti non sovrapponibili”:
la pena di morte in Iraq, e in particolare il caso della condanna di Tarek Aziz, e
le violenze contro le comunità cristiane nel Paese mediorientale: i due temi sono
stati riuniti in un unico testo - riferisce l'agenzia Sir - per ragioni tecniche,
in quanto in una tornata di voto non possono comparire più di tre risoluzioni d’urgenza
e ne erano già previste altre. “Le azioni violente contro i cristiani in Iraq hanno
raggiunto numeri e proporzioni impressionanti”, spiega il deputato Mario Mauro, che
ha promosso l’iniziativa. “Non è una questione identitaria, ma una battaglia per la
difesa della libertà religiosa ovunque nel mondo, la quale è fondamento delle altre
libertà fondamentali”. Mauro elenca le persecuzioni cui sono sottoposti i cristiani,
i delitti, le violenze contro le famiglie, costrette alla fuga. “Sono già un milione
le persone di fede cristiana che hanno dovuto fuggire dalle loro case e rifugiarsi
in Siria e Giordania. Ora è tempo che l’Ue faccia sentire la sua voce”, anche in vista
della definizione del prossimo accordo economico-commerciale con l’Iraq, che sarà
definito nei prossimi mesi. (R.P.)