Concluso in Spagna il congresso sul tema “Cattolici e vita pubblica”
Si è concluso domenica scorsa a Madrid il XII Congresso annuale “Cattolici e vita
pubblica”, organizzato dalla Fondazione San Pablo-Ceu, che ogni anno riunisce rappresentanti
del mondo cattolico europeo per dibattere questioni legate alla presenza del cristianesimo
nella società. Il tema dell’edizione di quest’anno, cui hanno partecipato circa 1300
persone, ricorda l’agenzia Zenit, è “Radicati in Cristo: saldi nella fede e nella
missione” e ha consentito di riflettere soprattutto sul tema della laicità in Europa
e sulla necessità di una nuova evangelizzazione nel tessuto sociale del Vecchio continente.
A questo riguardo l’ex portavoce della Santa Sede, Joaquín Navarro-Valls, nel suo
intervento ha invocato un ampio “cambiamento di prospettiva” dei cristiani “di fronte
alle sfide del nostro tempo”. “Il cristianesimo non deve essere visto come una tradizione
da salvaguardare – ha spiegato – ma come la prospettiva di una vita futura che occorre
ricreare. La domanda che deve interpellare i credenti non è se il cristianesimo saprà
sopravvivere, ma se saprà espandersi di nuovo”. Nel contesto attuale, dominato dal
relativismo, c’è la “tendenza a costruire la propria certezza al margine della verità”,
mentre la forza principale del cristiano deve essere “l’irradiamento attraverso il
suo pensiero e il suo agire del suo incontro personale con Cristo. Quando il cristiano
si comporta come cristiano, convince sempre”. Ciò era stato affermato anche in apertura
del congresso dal nunzio in Spagna, mons. Renzo Frattini, che aveva sostenuto con
forza che i cristiani non cercano l’egemonia politica e culturale. Il presidente del
Ceu, Alfredo Dagnino, ha affermato, inoltre, che la laicità “non può essere ostile
nei confronti della religione, ma deve partire dal riconoscimento del valore positivo
del cristianesimo per il bene comune”. Il tema della laicità, contemporaneamente,
è stato anche al centro di una tavola rotonda in ambito europeo, in cui ci si è concentrati
sulla distinzione tra laicismo militante e la neutralità dei poteri pubblici nei confronti
delle varie religioni. La seconda è il modello lodato anche da Benedetto XVI durante
la visita Pastorale negli Stati Uniti nel 2008: nella Costituzione Usa, infatti, la
separazione tra religione e Stato si realizza per ottenere convivenza pacifica e libertà
di culto. (R.B.)