Africa: in 40 anni la popolazione urbana triplicherà
Il rapido aumento della popolazione urbana e un tendenziale calo del numero delle
persone che vivono in baraccopoli prive di servizi sono gli elementi centrali di un
rapporto sull’Africa presentato a Bamako dall’ente delle Nazioni Unite Un Habitat.
Nello studio - riferisce l'agenzia Misna - si sostiene che in Africa nell’arco di
40 anni la popolazione urbana dovrebbe aumentare di tre volte, passando dagli attuali
395 milioni a un miliardo e 230 milioni. “L’urbanizzazione non si arresterà e nei
prossimi decenni gli africani vivranno per lo più nelle città” ha sottolineato di
fronte a ministri ed esperti di molti paesi Joan Clos, il direttore esecutivo di Un
Habitat. Nel rapporto si forniscono cifre, ma soprattutto si rilevano tendenze. A
sottolinearlo sono gli stessi esperti dell’Onu, evidenziando la difficoltà di calcolare
il numero degli abitanti delle baraccopoli. Pesa la crescente “mobilità” di milioni
di poveri accalcati nelle periferie urbane, che conservano legami con le regioni di
origine e si spostano più volte nel corso di uno stesso anno per motivi economici
e di lavoro. Al di là dei problemi statistici, comunque, secondo Un Habitat le baraccopoli
cominciano a far meno paura. Il numero degli abitanti di Kibera, sterminato slum di
Nairobi, si è ridotto in pochi anni da mezzo milione a 400mila. Dal 1990 la percentuale
della popolazione che vive nelle baraccopoli della Nigeria è calata dal 77 al 61,9%,
mentre in Sudafrica si è passati dal 46,2 al 28,7%. A incoraggiare è anche la possibilità
che la crescita delle metropoli africane favorisca l’emergere di “corridoi economici”
e, in prospettiva, lo sviluppo sociale. Per capire il futuro, suggeriscono gli esperti
di Un Habitat, si dovrà guardare a Lagos, un gigante nigeriano dove nel 2015 dovrebbero
vivere 12 milioni e mezzo di persone; o a Kinshasa, dove nei prossimi 10 anni la popolazione
potrebbe aumentare del 46%. (R.P.)