2010-11-23 14:42:39

Terra Santa: la maggioranza dei giovani cristiani palestinesi vuole restare


La grande maggioranza dei giovani cristiani palestinesi con un buon livello di istruzione preferirebbero rimanere nel loro Paese piuttosto che emigrare, ma chiedono aiuti per poterlo fare. È uno dei dati emersi da uno studio commissionato dal “Catholic Aid Coordination Committee”, un consorzio di organizzazioni cattoliche impegnate nell’aiuto alle comunità cristiane in Medio Oriente con sede a Gerusalemme. L’indagine – riferisce l’agenzia Cns - è stata condotta la scorsa primavera e ha interessato tutte le aree con una significativa presenza cristiana, compresa la Striscia di Gaza coinvolgendo persone di tutte le categorie sociali. L’obiettivo era appunto di aiutare le agenzie del Catholic Aid Coordination Committee a coordinare meglio i loro sforzi per venire incontro ai bisogni della popolazione cristiana in Terra Santa. Dalla ricerca è emersa, in generale, l’immagine una comunità che si aspetta molto dalla Chiesa, a volte più di quanto questa sia in grado di offrire: “I cristiani - ha spiegato alla Cns Sami El-Yousef, direttore regionale della Pontificia Missione per la Palestina - vorrebbero che la Chiesa si occupasse della loro vita quotidiana, compresa l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la casa e questa è una grande sfida per le organizzazioni cattoliche”. Ma il dato forse più interessante dell’inchiesta riguarda appunto le nuove generazioni, da cui dipende il futuro dei cristiani nella regione. Dall’indagine risulta infatti che i giovani palestinesi, in particolare quelli istruiti, hanno forti legami con la loro terra e un radicato senso di appartenenza alla Chiesa, dalla quale sperano di essere aiutati per trovare lavoro, una casa e istruzione. I risultati della ricerca collimano con quanto emerso dagli interventi al Sinodo Speciale dei vescovi per il Medio Oriente dello scorso ottobre, in cui, tra le altre cose, si era evidenziata anche la necessità di incoraggiare i cristiani ad integrarsi nella loro società. Un intervento utile in questo senso - ha osservato il responsabile dell’agenzia cattolica - sarebbe di aiutarli ad comprare casa in quartieri misti, piuttosto che finanziare la costruzione di quartieri abitati da soli cristiani. (L.Z.)







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